Nuova contestazione al Festival dell'Economia di Trento, dove questa mattina è arrivato il ministro della Famiglia, Eugenia Roccella, per un intervento all'interno dei panel della manifestazione. Già da questa mattina, però, alcune attiviste di Non una di meno, meno di una decina, hanno messo in scena una contestazione nei confronti del ministro e si sono presentate nei pressi dell'ingresso del teatro Sociale con uno striscione: "I nostri corpi non sono la vostra propaganda". Il tutto accompagnato da disegno di una vagina. Altri, invece, si sono radunati all'esterno della sede della Provincia autonoma esponendo striscioni contro le politiche del governo in materia di lavoro e famiglia.
Tutti i blocchi di manifestanti sono tenuti sotto stretta osservazione da parte delle forze dell'ordine e al momento non sono all'orizzonte scontri o proteste violente. Non è la prima contestazione di questa manifestazione, visto che solo pochi giorni fa un manipolo di manifestanti sono riusciti a entrare all'interno del teatro Sociale con gli striscioni per contestare il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Una protesta rapida, immediatamente fermata dalla sicurezza, che ha accompagnato fuori dal teatro il gruppetto appartenente a GreenPeace.
"Evidentemente c'è un’ostilità che va oltre la contestazione al governo, ma c'è un'ostilità verso il mondo della maternità", ha detto il ministro a margine del suo intervento. Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile e per le Politiche del mare, dopo il suo intervento al Festival dell'economia di Trento ha espresso solidarietà per il ministro contestato: "È intollerabile che in una Paese civile accadano situazioni di questo genere". Nel corso del suo intervento, il ministro Roccella ha parlato delle politiche del lavoro proiettate al benessere delle donne e alla loro libertà di procreare, sottolineando che "la libertà femminile sia il punto su cui dobbiamo agire e che dobbiamo valorizzare. Le donne devono essere libere di fare figli che desiderano se lo desiderano, libere di non farli, libere di poter conciliare il desiderio di essere madri con tutte le opportunità che oggi la vita offre e che giustamente le donne vogliono cogliere".
Roccella ha parlato della libertà "di essere donne che fanno un lavoro che amano, donne che fanno politica donne che diventano presidenti del Consiglio".
Ma per arrivarci, ha detto il ministro, serve una leva economica che vada di pari passo con il cambiamento culturale: "Se non mettiamo insieme un cambiamento materiale e uno immateriale non riusciremo ad ottenere quello che vogliamo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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