Niente da fare per i soliti sproloquiatori di sinistra La Corte costituzionale albanese ha dichiarato legittimo il Protocollo di cooperazione tra Albania e Italia sulla gestione dei migranti. L'intesa è passata con 5 voti favorevoli e 4 contrari. L'organo si è riunito questa mattina alle 10 respingendo la richiesta di 30 deputati del Partito democratico, che chiedevano di dichiarare incostituzionale l'accordo tra il primo ministro albanese Edi Rama e il presidente del Consiglio italiano Gorgia Meloni.
La Corte ha stabilito che l'accordo è conforme alla Costituzione albanese e, per questo motivo, non ci sono impedimenti affinché venga attuato così com'è stato progettato. Ottenuto l'ok da parte della Corte costituzionale, il parlamento è chiamato a effettuare la ratifica dell'accordo. "L'accordo non danneggia l'integrità territoriale dell'Albania", ha affermato la Corte. Le autorità albanesi hanno affermato che l'accordo è in linea con i precedenti trattati firmati con l'Italia, con le leggi internazionali sui richiedenti asilo e con la costituzione del Paese.
L'accordo stipulato da Meloni e Rama prevede la fornitura gratuita da parte dell'Albania degli spazi in cui verranno costruiti i centri gestiti interamente dall'Italia. Uno dovrebbe essere costruito al porto di Shengjin, a circa 70 chilometri a nord di Tirana e uno a Gjader, nell'entroterra. Tutti i costi di gestione e mantenimento saranno a carico dell'Italia, la quale dovrà anche pagare per eventuali spese mediche, logistiche e di accoglienza.
Qualunque attività volta a preservare la sicurezza del centro è in capo all'Italia mentre l'Albania ha giurisdizione su tutte le zone esterne di sua competenza e per i trasferimenti al centro. Saranno massimo 3mila le persone che potranno essere ospitate all'interno di queste strutture, per un totale previsto di 36mila migranti all'anno. Questi centri nasceranno per gestire nel modo più rapido le domande di asilo: se non venissero individuate le condizioni per il "diritto alla permanenza", i migranti verrebbero espulsi con effetto immediato.
"La Corte Costituzionale albanese respinge il ricorso sulla costituzionalità dell'accordo con Roma. La sinistra nostrana, che in questi giorni si era affannata a chiedere di fermare l'iter parlamentare di approvazione del trattato sull'assunto, falso, che la Corte Costituzionale albanese ne avrebbe sancito l'incostituzionalità, è stata smentita ancora una volta dalla storia", ha dichiarato il deputato di Fratelli d'Italia Sara Kelany, responsabile nazionale immigrazione di FdI. "Ora l'Albania in pochi giorni concluderà l'iter parlamentare e con il passaggio anche al Senato del ddl di ratifica saremo pronti allo scambio di note ed a dare il via al progetto. Come relatrice del provvedimento alla Camera posso dire che le opposizioni, durante l'esame del ddl, hanno poggiato tutto sulla pendenza di questo ricorso per cercare di interrompere l'iter", spiega ancora Kelany, che conclude: "Le cassandre di sinistra, sempre pronte a formulare presagi di sventura, anche stavolta dovranno fare un passo indietro".
Riccardo De Corato, deputato di FdI, aggiunge: "Svanisce, così l’ultimo sogno dell’opposizione che ci ha tenuti
inchiodati alle sedie in commissione Affari Costituzionali, notte e giorno, sperando che l’intesa non prendesse forma. Al contrario, la Corte albanese ci dà ragione confermando che il Governo Meloni è sulla strada giusta".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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