Durante il tavolo di confronto con le parti sociali per discutere delle riforme costituzionali, Giorgia Meloni ha affrontato a tutto tondo le principali sfide che il suo governo dovrà affrontare da qui ai prossimi mesi. Si tratta di interventi importanti su temi altrettanto criticali per la ripresa sociale ed economica del Paese, che non può che ripartire dai fondi del Pnrr.
Il Pnrr per la messa in sicurezza
il premier Giorgia Meloni ha effettuato un passaggio anche sui fondi del Pnrr, che potranno essere utilizzati in parte per la ricostruzione dell'Emilia Romagna devastata dall'alluvione delle scorse settimane. Questo tema, infatti, come avrebbe spiegato spiegato il presidente del Consiglio durante la riunione, "è collegato al Pnrr e alla messa in sicurezza dei territori, perché il Pnrr offre importanti risorse per la messa in sicurezza dei territori ed è un tema che va affrontato con molto pragmatismo e lucidità, sul quale dobbiamo mettere la testa in maniera assolutamente responsabile".
L'orientamento del governo è chiaro e definito per il futuro di quest'area del Paese: non ricostruire così com'era ma progettare soluzione volte a migliorare il territorio per evitare che si verifichino nuovamente situazioni così distruttive e devastanti. "Mi ha colpito molto il fatto che prima di partire per il G7 in Giappone avevamo appena nominato un Commissario per la siccità; siamo tornati e dobbiamo nominare quello per l'alluvione. Bisogna rafforzare gli strumenti, soprattutto quelli che consentono di essere pronti qualora l'imprevisto dovesse manifestarsi", avrebbe detto ancora il premier, evidenziando che l'Italia intende prepararsi al meglio con il nuovo governo agli eventi di maggiore imprevedibilità climatica che si stanno moltiplicando in questo periodo storico.
Il tagliando al Pnrr
"Stiamo lavorando al RepowerEu e alla verifica sul Pnrr esistente, per fare un tagliando che tenga conto del mutato scenario della realtà di oggi. Il RepowerUe diventa l'occasione per fare insieme una valutazione su cosa nel Pnrr può essere ottimizzato e perfezionato", avrebbe sottolineato il presidente del Consiglio, che ha chiesto pragmatismo a tutte le parti per intavolare una discussione che non sia ideologica.
Quindi, il premier Meloni ha concluso: "Con i primi due Consigli dei ministri abbiamo dato un segnale molto chiaro, immediatamente. Adesso si apre il tema della ricostruzione e delle risorse che saranno necessarie a esito della ricognizione che il Governo e la Protezione civile stanno facendo con Regioni e Comuni interessati". Il presidente del Consiglio si è già recato in diverse occasioni in Romagna per effettuare le ricognizioni sul territorio, anche con Ursula Von Der Leyen, per capire in che modo possa essere aiutata questa terra.
Il Pnrr per la sanità
Ma il capitolo Pnrr con le parti sociali ha attraversato anche il tema della sanità, per la quale il premier ha ricordato che sono stati stanziati 15miliardi di euro. "Richiede un approfondimento perché è una grande occasione per migliorare il nostro sistema sanitario con strumenti che ci consentano di migliorare il sistema e non immaginare cattedrali nel deserto. Su questo è importante che ci sia un'interlocuzione molto seria", avrebbe avvisato Meloni, chiedendo la massima assunzione di responsabilità a tutti.
Il nodo delle pensioni
Con le parti sociali, il premier Meloni è stata molto chiara per quel che riguarda le pensioni, tema delicato da anni per il nostro Paese: "Dobbiamo garantire la tenuta del sistema ed evitare il manifestarsi di una bomba sociale nei prossimi decenni". "Confronto" è la parola chiave per il presidente del Consiglio in questa fase della discussione, che si deve svolgere nei tavoli tecnici e che porti a soluzioni realmente concrete e non figlie di una ideologia. "Il 23 marzo è stato istituito al Ministero del lavoro l'osservatorio per il monitoraggio della spesa previdenziale. Sarà utile per mappare tutta la spesa e per valutare anche gli effetti di determinati provvedimenti in tema di esodi aziendali e ricambio generazionale", ha aggiunto Meloni, spiegando che "il primo tavolo sarà sugli anticipi pensionistici, poi si lavorerà sul rafforzamento del sistema previdenziale, con particolare riguardo alle pensioni future".
Pensioni e denatalità sono due temi intimamente collegati perché dal secondo, in un quadro ampio temporalmente, dipende il primo: "Se non affrontata per tempo renderà molto meno efficaci tutti gli altri provvedimenti. È inutile pensare a come ottimizzare il sistema previdenziale, se abbiamo sempre meno persone in età lavorativa".
Riduzione Irpef e deduzioni: il piano del governo
All'attenzione delle parti sociali riunite a Palazzo Chigi, Meloni avrebbe anche sottoposto i progetti del governo per lavorare sull'aspetto fiscale. In particolare, avrebbe sottolineato che "l'obiettivo della delega fiscale è la riforma complessiva del sistema, con una riduzione progressiva delle aliquote Irpef per abbassare la pressione fiscale. Questo significa, nella nostra idea, ampliare sensibilmente lo scaglione più basso per ricomprendervi molti più lavoratori". Un progetto ambizioso per l'esecutivo, che però ha le idee molto chiare sul tema, perché ipotizza anche di inserire "anche per i lavoratori dipendenti una serie di deduzioni, tra le quali quella sui trasporti.
Inoltre, vogliamo rendere strutturale il tema dei fringe benefit e la detassazione del contributo del datore di lavoro per i lavoratori ai quali nasca un figlio". Una misura che si ricollega al tema della denatalità e delle pensioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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