“Trovato sotto un cavolo…”. Scivolone di Scanzi sulla maternità surrogata

Battibecco animato tra Scanzi e Gasparri sul tema della maternità surrogata e della procreazione durante l'ultima puntata di Cartabianca

“Trovato sotto un cavolo…”. Scivolone di Scanzi sulla maternità surrogata

Animi accesi a Cartabianca durante la puntata di ieri quando, in uno dei segmenti della trasmissione, si è affrontato uno dei temi caldi della settimana politica, ossia il riconoscimento dei bambini delle coppie omogenitoriali. Presenti in studio Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, Francesca Vecchioni, figlia di Roberto e madre di due bambine avute con fecondazione eterologa, e Chiara Appendino, onorevole in quota 5s. In collegamento i giornalisti Andrea Scanzi e Francesco Borgonovo.

Il senatore azzurro ha ribattuto in più occasioni che in questa discussione è la natura a dettare legge e non il contrario, in quanto la biologia, e non un atto deciso dall'essere umano, impone che per la generazione di un bambino siano necessari un uomo e una donna. Nel corso del dibattito, che in alcuni passaggi ha visto anche toni piuttosto elevati, Francesca Vecchioni non ha fatto altro che sostenere la registrazione dei bambini per garantire loro "pari diritti", come un disco rotto incapace di ragionare sui temi portati dagli altri alla discussione. Nonostante la fermezza delle posizioni di tutti i partecipanti, spesso mossi da ragioni idealistiche più che ragionevoli, il dibattito si è svolto senza trascendere, tranne una caduta di stile di Andrea Scanzi nei confronti di Maurizio Gasparri.

Quando il senatore ha chiesto al giornalista di chi fosse figlio, sottolineando che anche lui, come natura impone, è nato da un uomo e da una donna, la penna de il Fatto quotidiano, forse per sarcasmo o per usare una battuta, ha detto a Gasparri: "Io sono nato da un uomo e una donna, lei forse è stato trovato sotto un cavolo. E approfitto di questo spazio per esprimere la mia solidarietà al cavolo". Il senatore ha ironizzato sulla battuta di Scanzi, sostenendo di essere stato portato dalla cicogna, ma resta il fatto che quella del giornalista sia stato uno scivolone evitabile in quel contesto.

In precedenza, il senatore si era esposto in maniera molto netta sull'istituto della maternità surrogata, vietata in Italia e nella maggior parte dei Paesi europei: "Non è una pratica bella e umana pagare persone per mettere al mondo figli che poi vengono venduti.

La compravendita dei bambini e la vendita del corpo delle donne sono questioni su cui tutti dovrebbero insorgere". E nessuno dei presenti, tranne Scanzi e Borgonovo, ha condannato questo istituto. È stata anche contestata la volontà di istituire la maternità surrogata come reato universale.

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