Santanchè: "Processi e rilancio del turismo: vi racconto tutta la verità"

Il ministro Daniela Santanchè: "Se dovesse arrivare il rinvio a giudizio, il mio mandato è a disposizione della premier"

Santanchè: "Processi e rilancio del turismo: vi racconto tutta la verità"

Il Forum internazionale del turismo è appena finito e Daniela Santanchè già prepara il prossimo appuntamento: il G7. Tutti i ministri del settore verranno a Firenze, a partire da mercoledì. Intanto, lei parla al Giornale delle sue inchieste e annuncia: «Sono tranquilla, sono una persona che ha sempre lavorato, ho la coscienza a posto. Detto questo», se dovesse arrivare il rinvio a giudizio, «il mio mandato è a disposizione del presidente del Consiglio».

Ministro, iniziamo dal Forum: è soddisfatta?

«Abbiamo appena firmato un Patto per l'Italia con le Regioni, le associazioni di categoria, l'Enit. È un passo in avanti, ci diamo un protocollo comune per rendere più attrattivo il nostro Paese che è la terra di un turismo di qualità, non di quantità».

In sostanza, al di là degli slogan, la qualità come si declina?

«In tanti modi. Le strutture devono crescere, deve migliorare l'offerta, deve salire la formazione. E ci vuole una comunicazione che usi di più il brand Italia».

Sì, ma poi c'è l'overtourism che rischia di mandare in tilt tutti questi propositi.

«È un termine assolutamente abusato. Il turismo va organizzato e gestito, molto spesso invece è stato subito. Abbiamo tanto da proporre, penso agli oltre 5mila borghi dove possiamo offrire un'esperienza unica. Posso dire?».

Che cosa?

«Altro che overtourism. Il vero problema è che molte località meravigliose sono ancora fuori dai circuiti dei grandi flussi. Stiamo correndo per recuperare, noi stiamo mettendo a sistema tutta l'Italia. Tutta».

In pratica?

«Le parole chiave sono destagionalizzare e valorizzare. Noi abbiamo il turismo termale, il turismo religioso, pensi solo al Giubileo in arrivo l'anno prossimo, il turismo dei congressi, il turismo del benessere, il turismo dei Cammini. Ecco, per fare un esempio: perché il Cammino di Santiago è frequentato da milioni di persone e la via Francigena no?»

Lei che risposte dà?

«Innanzitutto investimenti e il ministero li sta facendo. Migliorare la promozione per far crescere a livello internazionale l'immagine e l'esperienza del Made in Italy. Capisce? In questo modo, sfruttando al meglio lo strepitoso ventaglio di proposte che è la nostra forza, possiamo gestire al meglio i flussi e questa è la medicina migliore per combattere l'overtourism. Ma questo è solo un pezzo. Abbiamo obiettivi ambiziosi e i numeri cominciano a darci ragione».

Quali numeri?

«L'80,8 per cento delle presenze, pari a 447 milioni, si registra al Centro-Nord ma questo clamoroso gap si sta riducendo. Al Sud si registra, secondo gli ultimi dati, un incremento di valore aggiunto, interamente attribuibile all'effetto turismo, pari al 15 per cento del pil. Lo squilibrio fra le aree dell'Italia non si cancella con un tratto di penna, ma la direzione è quella. In ogni caso, il settore aiuta in modo straordinario il Paese: nel 2023 la spesa complessiva nel comparto del turismo ha raggiunto la quota record di 155 miliardi di euro. E questo si traduce in un incremento complessivo di 366 miliardi, pari quasi al 18 per cento dei pil. Ecco, quei 366 miliardi rappresentano l'impatto del mondo turistico sull'economia italiana, certificato dalla Banca d'Italia».

La destagionalizzazione a che punto è?

«La destagionalizzazione comincia finalmente a funzionare: i mesi di marzo e maggio si rivelano attrattivi, abbiamo indicazioni molto positive. Noi ce la stiamo mettendo tutta, anche con investimenti pari a 4 miliardi, in parte provenienti dai fondi del Pnrr, per rendere tutta la filiera più ricettiva e sostenibile».

Ministro, si fa un gran parlare dell'intelligenza artificiale.

«È una tecnologia che può sprigionare tutto il suo potenziale solo se si muoverà in un perimetro di regole etiche con al centro la persona. L'intelligenza artificiale, che deve essere un'opportunità e non un pericolo, spazzerà via i mediocri. Resteranno solo le eccellenze e noi vogliamo giocare in questo girone».

Si, ma all'orizzonte ci sono le inchieste della procura di Milano che la riguardano per falso in bilancio e truffa ai danni dell'Inps.

«A proposito del falso in bilancio faccio presente che tutti i bilanci che mi vengono contestati sono stati analizzati e revisionati da primarie società di revisione che non hanno mai sollevato obiezioni di sorta. Con riferimento alla voce avviamento, che secondo i pm di Milano avrebbe dovuto essere interamente svalutata, Visibilia si era affidata ad un esperto indipendente di comprovata esperienza professionale, docente alla Bocconi, affinché verificasse la congruità del valore messo a bilancio nei vari anni. Ebbene, né la società di revisione, che ha dato costantemente il proprio via libera a quei bilanci, né la società chiamata a uno scrupoloso lavoro di certificazione e neppure il terzo indipendente che ha esaminato e confermato la correttezza della voce avviamento, sono stati indagati».

Quindi, se nelle prossime settimane dovesse arrivare il rinvio a giudizio, che farà? Si dimetterà?

«Il mio mandato è a disposizione del presidente del consiglio».

Non c'è un problema di opportunità?

«No, i fatti non riguardano la mia attività di ministro. Sono consapevole che nel merito mi sono comportata correttamente e fiduciosa che questo emergerà».

C'è poi il filone della truffa, anche se ha tempi più lunghi.

«Qui sarà la cassazione anzitutto a stabilire a chi spetti la competenza.

Quello che posso dire è che nei mesi complicati del lockdown le mie società hanno chiesto, come peraltro l'assoluta maggioranza delle aziende del Paese, di poter accedere alla cassa Covid. Io non mi sono mai occupata delle questioni operative cui erano deputate altre persone, ma posso garantire che non vi è mai stato l'intento di avere qualcosa che non spettasse e tantomeno di frodare l'Inps».

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