Le vere sfide del governo

Alla sinistra può capitare di vincere delle elezioni. Ma da qui a dire che nel Paese "l'aria sta cambiando" ce ne corre

Le vere sfide del governo
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Con la tornata di ieri si aggiorna il tabellone elettorale. Per quanto riguarda le Regioni, la sinistra ne guadagna una, l'Umbria, e il risultato cambia da 14 a 5 a 13 a 6 a favore del centrodestra. Se invece si contano tutte le elezioni a partire dalle ultime politiche del 2022, il centrodestra resta saldamente in testa con dodici successi contro i tre della sinistra (Sardegna e appunto l'Umbria ed Emilia). Sì, è vero e bisogna ammetterlo: alla sinistra può capitare di vincere delle elezioni e la cosa certamente giova alla democrazia. Ma da qui a dire che nel Paese «l'aria sta cambiando» perché l'Umbria detto con rispetto per quella regione - ha cambiato bandiera ce ne corre. È vera una cosa: il Pd, voto dopo voto, sta prosciugando il Movimento Cinque Stelle che sotto la guida di Giuseppe Conte ha smarrito la strada e finito la benzina. Ed è anche vero, sull'altro fronte, che personaggi bizzarri come il sindaco di Terni Stefano Bandecchi alleato con la sua lista Fronte Popolare del Centrodestra ieri bloccata attorno al due per cento portati fuori dal loro orticello dove la fanno da padroni, perdono appeal e forse fanno pure perdere consensi. Ogni elezione locale, nel bene e nel male, fa storia a sé. Ieri la storia è andata così e oggi è inutile recriminare o arrampicarsi sugli specchi. Capita, e non è escluso che possa capitare di nuovo in uno dei quattro appuntamenti elettorali previsti nel 2025. Le sfide che attendono alla prova la maggioranza di Giorgia Meloni sono ben altre e su quelle sì serve la massima concentrazione, perché lì errori non sono ammessi. Ci sono i magistrati che, come avvoltoi, girano attorno al governo, i sindacati che provano a mobilitare la piazza più violenta, l'Europa che sei mesi dopo le elezioni ancora non riesce a darsi un governo, c'è il ciclone Trump che presto raggiungerà le nostre coste. E in tutto questo ci sono le riforme promesse e incardinate giustizia, premierato e autonomia da condurre in porto.

Insomma, non sarà la sconfitta in Umbria quella in Emilia era già stata messa nel conto a togliere il sonno alla premier e ai suoi alleati. Per qualche settimana la sinistra gongolerà per il suo nuovo giocattolo. Ne ha facoltà, ognuno si diverte con quello che ha.

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