Grazie Letizia, la sicurezza è sdoganata

Milano laboratorio, Milano apripista, Milano controcorrente: anche se in molti descrivono con melanconico slancio la città in declino, la città non molla e indica percorsi e traguardi nuovi. Almeno quando è guidata da politici veri che hanno il dono della simpatia, intesa come la capacità di sentire e soffrire quel che i loro concittadini avvertono e patiscono. Letizia Moratti appartiene a questa categoria, perché non è prigioniera di ideologismi e di faziosità, perché sa che l’amministrazione comunale si basa innanzitutto su una grande capacità d’ascolto.
Quando il sindaco Moratti ha lanciato la campagna per la sicurezza, indicendo un’ordinata manifestazione di piazza, i tartufi della sinistra l’hanno subito attaccata, come se fosse una brutta cosa destrorsa e sceriffesca invocare per i propri concittadini la possibilità di potere scendere in strada senza rischi, o richiamare al rispetto dei suoi impegni un governo sordo. Un governo che per fare una finanziaria inutilmente vessatoria ha limitato pericolosamente le capacità d’intervento delle forze dell’ordine. Ebbene, Letizia Moratti, politicamente scorretta, ha attirato le critiche e le accuse dei governanti distratti. Ma la forza dei fatti si è incaricata di sbugiardare gli ottimisti di maniera. Il ministro dell’Interno ha finalmente usato le parole che la situazione richiedeva su immigrazione, prostituzione, droga, criminalità diffusa. La sinistra ha dovuto revisionare i suoi tic e i suoi tabù in materia di sicurezza.

Il sindaco di Milano ha tirato dritto, con calma determinazione e ha ottenuto i mezzi per rendere più vivibile la città. Il «patto» si estenderà anche ad altre città, che trarranno beneficio dall’iniziativa di Letizia Moratti. Perché quel che va bene per Milano va bene per l’Italia.

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