Atene - Quella che sta affrontando la Grecia è "la più grande crisi dai tempi della guerra civile". A dirlo è Evangelos Venizelos, ministro greco delle Finanze, riferendo al Parlamento di Atene.
Il governo greco oggi annuncerà le nuove misure che dovrebbero portare il Paese fuori dalla spaventosa crisi finanziaria che sta attraversando e tagliare il deficit di bilancio entro il 2014 anche vendendo circa 50 miliardi di euro di beni statali. E lo stesso Venizelos preannuncia provvedimenti drastici "che richiedono altri sacrifici", ricordando ai parlamentari i rischi che corre la Grecia, fra cui "uno stallo totale dell’economia".
Il ministro, inoltre, si è appellato all'Europa chiedendo che il suo Paese venga salvato "con l’aiuto dei Paesi euro". Nonostante il "grande problema di liquidità", infatti, la Grecia non lascerà l'euro. Anzi, "Sarà per sempre un membro dell’Eurozona".
Ieri Venizelos è stato ascoltato in teleconferenza dai rappresentanti della cosiddetta "troika", Paul Thomsen (Fondo monetario internazionale), Matthias Mors (Commissione europea) e Claous Mazuch (Unione europea). Tra i quattro è stato raggiunto un accordo di massima riguardo le misure da adottare. La "troika" dovrebbe quindi andare ad Atene previsto la settimana prossima, mentre la Merkel incontrerà Papandreou il 27 settembre
Le "misure choc" dovrebbero riguardare per un terzo le entrate e per due terzi i tagli delle spese, tra cui l’abbassamento del tetto minimo dell’imponibile, l’equiparazione del prezzo del gasolio da riscaldamento con quello per i veicoli, la riduzione degli stipendi e delle pensioni, i licenziamenti nel settore pubblico, l’abolizione dei sussidi e degli incentivi.
E in attesa di notizie dalla Grecia e dagli Usa, le principali borse europee sono deboli e incerte. Oggi dalla banca centrale americana, la Federal Reserve, sono attese nuove possibili misure a sostegno dell’economia.
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