Hanno alzato una piccola barricata con delle bombole del gas quindi hanno dato fuoco a dei copertoni e a una vettura. Piccole scene di guerriglia urbana ieri mattina in via Triboniano. Dove un gruppo di anarchici del Fai (Federazione anarchica italiana), simpatizzanti del movimento antirazzista e guidati dal loro leader Fabio Zerbini hanno aizzato i nomadi a ribellarsi ai «soprusi che il Comune continua a perpetrare nei loro confronti» con i «ripetuti allontanamenti» di famiglie nelle ultime settimane da Triboniano e dal campo di via Bonfadini. Dalle 8 alle 10, infatti, la polizia, perseguendo il piano di legalità del Comune, ha allontanato una famiglia rom romena composta da quattro persone. E mentre i «vicini di casa» del Torchiera si sono fatti notare per la loro assenza, l’indomabile Zerbini (barbetta incolta, giubbotto e stivaletti di pelle nera) e il gruppo di anarchici antirazzisti hanno aizzato i nomadi a ribellarsi all’azione di forza della polizia, inducendoli a bruciare pneumatici, una vettura e a fare una barricata di bombole di gas. Operazioni di disturbo che non hanno impedito agli uomini della questura di portare a termine il loro compito.
«I disordini ci sono perché ci sono i centri sociali e gli anarchici - ha commentato risoluto in un intervento il vice sindaco Riccardo De Corato -. Abbiamo visto tutti Zerbini che incitava i nomadi a dar fuoco ai copertoni e all’auto. Nelle scorse settimane abbiamo sgomberato altre cinque famiglie, che dal nostro censimento sono risultate tutte proprietarie di abitazioni ma ostinate a vivere in roulotte nei campi rom. Ecco: allora gli anarchici non c’erano e non è successo niente. Purtroppo Milano, grazie alla politica di tolleranza sotto zero, è diventata zona franca per i centri sociali. Infatti anche stamattina (ieri per chi legge, ndr), durante i momenti di tensione di cui sono stati i diretti responsabili, gli anarchici non sono stati né fermati né denunciati dai poliziotti presenti. Sembra sempre che possano comportarsi come credono, quando lo desiderano».
«Il Comune di Milano deve continuare nello smantellamento del campo nomadi di via Triboniano così come di tutti quelli irregolari». È la posizione del neo presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Davide Boni (Lega Nord). Secondo Boni, infatti, «è dovere di ciascuna amministrazione proseguire affinché i campi nomadi abusivi presenti sul territorio vengano smantellati nel più breve tempo possibile, in modo da ridare dignità e sicurezza alle nostre città, così come è stato previsto anche a livello nazionale dal ministero degli Interni».
«Chi vuole integrarsi - ha concluso Boni nel suo intervento - può, come qualsiasi lombardo, impegnarsi a trovare un lavoro e una casa, senza pretendere alcuna corsia preferenziale.
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