Guatemala blindato per le presidenziali

Si elegge il nuovo capo del Paese, stremato dalla lunga guerra civile e aggredito da una violenza senza freni

Si sceglie oggi, in un clima blindato, il nuovo presidente del Guatemala. Il favorito è un generale in pensione, Otto Perez Molina, soprannominato "il generale della pace" per aver siglato gli accordi che nel '96, dopo trent'anni di guerra civile e 200 mila morti, misero fine al conflitto. Le autorità temono che la mancanza di sicurezza possa incidere sul livello di astensionismo che nel 2007 fu davvero massiccio. Oltre la metà degli elettori rimase a casa. Per questo 24 mila poliziotti saranno dispiegati in alcuni dipartimenti e l'esercito sarà di appoggio con 17 mila uomini. Del resto il Guatemala è uno dei Paesi più violenti dell'America Latina con circa 20 omicidi al giorno e l'impunità nel 98 per cento dei casi. Il generale Molina, 60 anni, ha promesso il pugno di ferro nella lotta alle organizzazioni criminali.

E i sondaggi lo danno in pole position con 20 punti di vantaggio su Manuel Baldizon, leader di Libertad Democratica. In questa situazione sembra avere poco margine di manovra il premio Nobel Rigoberta Menchu che ha l'appoggio dei due principali partiti di sinistra, sorti dalla guerriglia degli anni Settanta e Ottanta.

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