"A Beirut copia e incolla di Gaza". La minaccia che può far allargare il conflitto in Medio Oriente

Il ministro della Difesa israeliano ha affermato che le Idf sono pronte ad aprire un fronte con Hezbollah e a "copiare e incollare" a Beirut ciò che hanno fatto a Gaza

"A Beirut copia e incolla di Gaza". La minaccia che può far allargare il conflitto in Medio Oriente
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Israele vuole risolvere la situazione al confine nord e, sebbene non sia interessato ad aprire un nuovo fronte con Hezbollah, l’opzione bellica rimane sul tavolo. “Vedono cosa sta succedendo a Gaza. Sanno che possiamo copiare e incollare a Beirut”, ha dichiarato il ministro della Difesa di Tel Aviv Yoav Gallant in un’intervista al Washington Post. “Circa 80mila persone devono poter tornare a casa in sicurezza e siamo disposti a sacrificarci”. Il riferimento è alla popolazione delle comunità settentrionali evacuata nelle scorse settimane.

Combatteremo a lungo e non un solo nemico, bensì un asse costruito e guidato militarmente dall'Iran”, ha aggiunto il ministro, sottolineando che questo conflitto è diverso dagli altri, perché diversa è stata la portata dei massacri compiuti da Hamas il 7 ottobre. “Dovrebbe essere consentito ad Hamas, Hezbollah e all'Iran di decidere come viviamo le nostre vite qui in Israele? Questo non lo accettiamo”. La tensione lungo la Linea blu, dunque, non accenna a diminuire e gli avvenimenti degli ultimi giorni hanno portato la comunità internazionale, Stati Uniti in testa, a prendere in seria considerazione la possibilità di un allargamento del conflitto.

Nella notte tra domenica 7 e lunedì 8 gennaio, l’aeronautica israeliana ha compiuto diversi raid contro le postazioni di Hezbollah, compreso il complesso militare nel villaggio di Marwahin e diverse infrastrutture a Aita al-Shaab. A una decina di chilometri dal confine, inoltre, è stato ucciso un comandante di Hezbollah che, secondo fonti della sicurezza libanese, aveva “un ruolo di primo piano nella direzione delle operazioni militari nel sud”.

Nella notte di domenica 7 gennaio, inoltre, un attacco hacker ha preso di mira l’aeroporto di Beirut. Le informazioni sulle partenze e sugli arrivi sono state sostituite da una dichiarazione anti Hezbollah, diretta contro il loro leader: “Hassan Nasrallah, non avrai più sostenitori se maledirai il Libano con una guerra di cui ti assumerai la responsabilità e le conseguenze”. Lo stesso giorno caccia israeliani hanno sorvolato la capitale libanese. Dal canto loro, i miliziani sciiti hanno danneggiato la base di controllo aereo israeliana del monte Meron, che ha continuato a funzionare grazie ai sistemi di emergenza.

Stando a quanto riferito dai terroristi, i razzi avrebbero colpito le cupole dei radar. Il capo del Partito di Dio ha anche promesso vendetta per l’uccisione del numero due di Hamas Saleh al-Arouri, eliminato in un raid dello Stato ebraico a Beirut.

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