"Biden negò contractors civili assieme agli F-16". Cosa rischia ora Kiev

Di fronte alle richieste reiterate da parte di Kiev, Washington ha ceduto sui jet da combattimento, scegliendo però di non inviare personale civile per la manutenzione

"Biden negò contractors civili assieme agli F-16". Cosa rischia ora Kiev
00:00 00:00

La vicenda dell'abbattimento dell'F-16 made in Usa in dotazione alle forze di Kiev difficilmente si spegnerà in un battibaleno. L'episodio gravissimo ha già prodotto delle immediate conseguenze sulla guerra in Ucraina, dal siluramento del comandante dell'areonautica Mykola Oleshchuk sino alle prime rivelazioni da parte di esperti e stampa americani che ora bollano la scelta come rischiosa e controproducente.

Il problema dei contractors per gli F-16

L'episodio, che è costato la vita al top gun ucraino Oleksey "Moonfish" Mes, adesso rischia di trascinare con sè l'amministrazione Biden nella fase più delicata della campagna elettorale Usa. Il Wall Street Journal sostiene che Washington si è rifiutata di inviare contractor civili americani in Ucraina per la manutenzione degli F-16 assegnati all'esercito ucraino. Una richiesta giunta da militari americani e non da frange politiche: ciò che maggiormente preoccupava la Casa Bianca, infatti, era l'incolumità di eventuali appaltatori americani nel contesto dell'aggressione militare russa.

Un annoso e intricato dibattito che accende il Congresso Usa sin dal febbraio 2022, ovvero se inviare civili americani in un Paese che sta combattendo contro Mosca, con il fine di coadiuvare il mantenimento delle attrezzature e delle armi occidentali. Una questione controversa per almeno due ragioni: sebbene si tratti di civili, si sta parlando comunque di personale funzionale a coadiuvare operazioni militari e questo potrebbe essere percepito dal Cremlino come un passo verso l'intervento diretto della Nato nel conflitto, usando come hub l'Ucraina. Dall'altro lato, tuttavia, la presenza di personale di questo tipo avrebbe avuto una funzione fondamentale: una maggior cura delle dotazioni, un supporto tecnico volto anche a evitare incidenti e errori umani, tanto discussi in queste ore.

I rischi per il personale civile Usa in Ucraina

Da ciò che sappiamo, i primi sei degli 80 jet F-16 promessi sono arrivati ​​in Ucraina alla fine di luglio. Il Consiglio per la sicurezza nazionale Usa ha esaminato la proposta di inviare contractor, ma l'intelligence e l'ha ritenuta troppo rischiosa, come spiegano funzionari ben informati. La principale ragione del rifiuto resta i timori espressi dall'intelligence per la possibilità che la Russia potesse prendere di mira il personale americano. Mentre alcuni funzionari del Pentagono avevano espresso il loro sostegno all'invio di appaltatori, il presidente Biden, guidato dal suo consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, era preoccupato che il Dipartimento della Difesa non avesse piani adeguati per rispondere nel caso in cui quelle persone fossero state attaccate.

Tuttavia, questa possibilità viene lasciata aperta: "Per il futuro "stiamo valutando questa possibilità, ma non abbiamo ancora preso alcuna decisione", ha affermato Sean Savett, portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale. Per adesso, invece, la speranza è che i Paesi europei si assumano una maggiore responsabilità, se non addirittura la totalità della manutenzione degli F-16. Se, infatti, i jet continuano a essere la speranza di Kiev, senza appaltatori che si occupino di manutenzione, riparazione e sostituzione di parti, l'operatività dei caccia Usa rischia di avere un termine brevissimo.

La proposta olandese

Uno dei jet da combattimento più iconici dell'aeronautica militare statunitense richiede manutenzione altamente qualificata e altro supporto, tra cui ore di servizio per ogni ora di volo. Decine di persone del team di supporto lavorano in genere su ogni caccia. Mentre il Pentagono ha affermato di sperare che gli ucraini possano provvedere in autonomia alla manutenzione degli F-16, tutti i Paesi, compresi gli Stati Uniti, contano in una certa misura sulle aziende private e sul loro personale per la manutenzione dei caccia a reazione. Una possibilità che Kiev non ha. Tanto che, fino a oggi, le riparazioni dei difettosi Abrams avviene in videoconferenza o, in altri casi, spedendo pezzi all'estero: roba da pazzi se si pensa che il tutto avviene sulle linee del fronte.

Una svolta potrebbe essere rappresentata dalla proposta olandese: un alto ufficiale militare olandese ha confermato che i Paesi Bassi pagheranno un contratto privato tra una società di manutenzione civile e l'aeronautica militare ucraina per il supporto degli F-16.

"Supportiamo finanziariamente il governo ucraino per stipulare quei contratti con partner privati ​​per vedere se possono mantenere l'aereo in funzione in futuro", ha affermato il generale Onno Eichelsheim, capo della difesa dei Paesi Bassi, parlando ai giornalisti a Washington mercoledì.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica