Assalto notturno, il blitz di Kiev: cosa è successo in Crimea | Il video

Kiev ha rivendicato l'attacco, pubblicando un video sul canale Telegram dell'intelligence militare. I servizi segreti russi affermano di aver catturato uno dei "sabotatori"

Assalto notturno, il blitz di Kiev: cosa è successo in Crimea | Il video
00:00 00:00

Nella notte tra il 3 e il 4 ottobre, le forze russe avrebbero sventato un tentativo di sbarco di unità ucraine nella penisola di Tarkhankut, l’estremità occidentale della Crimea. Lo ha riferito l’agenzia Ria Novosti, citando il ministero della Difesa di Mosca. Secondo le fonti ufficiali del Cremlino, “gli aerei delle forze aerospaziali hanno bloccato l’infiltrazione di un gruppo da sbarco delle forze armate ucraine”, che si sarebbero avvicinate alle coste del territorio occupato a bordo di un’imbarcazione militare veloce e di tre moto d’acqua.

Il Gur, il servizio d'intelligence della Difesa ucraina, ha rivendicato l'operazione delle forze speciali tramite un suo rappresentante, Andrii Yusov. "Le unità speciali Stugna e Bratstvo, parte delle operazioni speciali Tymura dell'intelligence militare, sono sbarcate in Crimea e hanno aperto il fuoco sugli occupanti russi", ha commentato l'uomo, sottolineando che entrambe le parti hanno subito perdite e che quelle russe sono decisamente superiori. Il Gur ha anche condiviso un video dell'operazione sul suo canale Telegram, in cui si possono vedere i mezzi ucraini avvicinarsi alla costa della pensiola e alcuni soldati con in mano una bandiera dell'Ucraina.

Secondo il canale Telegram Shot, una pattuglia russa ha scoperto i mezzi ucraini attorno alle 2 del mattino nelle vicinanze della città costiera di Olenevka. Nello scontro a fuoco, sarebbero morti 13 soldati di Kiev, tutti armati con fucili M4 americani e granate a frammentazione. Non vi sarebbero vittime o feriti tra le forze di Mosca. L'Fsb, inoltre, ha comunicato di aver catturato uno dei "sabotatori", il quale avrebbe confessato che l'obiettivo era proprio girare un video con la bandiera dell'Ucraina nella pensiola occupata.

Stando a quanto riportato da Ria Novosti, questa non sarebbe la prima volta in cui i russi riescono a impedire lo sbarco in Crimea di unità dell’esercito avversario. Secondo l’agenzia stampa, il 30 agosto le truppe di Mosca sono riuscite ad affondare quattro imbarcazioni e ad uccidere 50 soldati ucraini, mentre il 4 settembre l’aviazione del Cremlino avrebbe distrutto dei motoscafi Willard Sea Force forniti dagli Stati Uniti e diretti sempre verso Capo Tarkhankut. Il 10 settembre, invece, i caccia russi avrebbero intercettato tre navi non meglio specificate nelle vicinanze dell’isola dei Serpenti.

La Crimea, dunque, continua ad essere un bersaglio prioritario delle forze armate ucraine, che si sono poste l’obiettivo di renderla una zona problematica e vulnerabile per gli uomini di Vladimir Putin, impegnati a respingere la controffensiva lenta e continua delle truppe di Kiev lungo tutta la linea del fronte. Il 20 settembre è stato registrato un nuovo attacco al ponte di Kerch, la vitale arteria di collegamento tra la penisola e i territori della Federazione che i russi sembrano incapaci di difendere.

I colpi più gravi, però, sono stati assestati alla flotta di Mosca nel mar Nero.

Il 13 settembre, un attacco con missili britannici Storm Shadow al porto di Sebastopoli ha provocato la distruzione della nave da sbarco Minsk e del sottomarino Rostov-sul-Don, mentre nel bombardamento del quartier generale della marina di venerdì 22 settembre sono stati uccisi almeno 34 alti ufficiali, tra cui forse anche l’ammiraglio Viktor Sokolov, il cui destino rimane ancora avvolto dal mistero.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica