La Germania si prepara alla guerra: allo studio il "piano bunker"

Secondo quanto riportato dalla Bild l'Ufficio federale della protezione civile (Bkk) sta sviluppando un piano di protezione dei bunker per la Germania

La Germania si prepara alla guerra: allo studio il "piano bunker"
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In Germania la preoccupazione per come si stanno evolvendo le tensioni internazionali è alle stelle. L'Ufficio federale della protezione civile (Bkk) sta sviluppando un piano di protezione dei bunker per tutto il Paese. In che cosa consiste? Il Bkk sta esaminando quali edifici pubblici potrebbero essere trasformati, in caso di necessità, in dei rifugi per la popolazione. In base a quanto scrivono i media tedeschi, al momento sarebbero stati presi in considerazione, tra gli altri siti, gli edifici governativi e le stazioni della metropolitana. Si parla, inoltre, anche dello sviluppo di una speciale applicazione per cellulare con la quale i cittadini potranno registrare la distanza dal bunker più vicino. E non è finita qui, perché l'ombra della Russia ha spinto l'ente della protezione civile ad incoraggiare le persone a creare dei veri e propri rifugi nelle proprie case adattando a questo scopo le cantine o i garage.

Il piano bunker della Germania

A parlare del cosiddetto "piano bunker" è stata la Bild, che ha fornito qualche interessante dettaglio in merito senza tuttavia spiegare quando questo piano dovrebbe essere attuato. Al momento, in Germania, pare che i posti adatti alle emergenze sono troppo pochi. Secondo il solito Bkk, attualmente ci sono solo 579 rifugi pubblici a livello nazionale per 480.000 persone. E questo perché, a partire dal 2007, i siti dei bunker sono stati gradualmente smantellati. Ci sarebbe un altro problema connesso alla carenza di bunker: secondo il direttore del Bkk, Ralph Tiesler, per costruire nuovi rifugi pubblici ci vorrebbe un’intera generazione.

Pare che per proteggere gli 85 milioni di tedeschi dovrebbero essere costruiti 210.100 bunker più grandi, a un costo di 140,2 miliardi di euro. In estate, intanto, la rivista Der Spiegel scriveva che i grandi rifugi pubblici per migliaia di persone "non rappresentano una misura di protezione adeguata contro le moderne armi di precisione", che possono causare distruzioni su vasta scala con un preavviso di soli pochi minuti. Il pericolo maggiore per la popolazione civile in caso di attacco coinciderebbe con "detriti e schegge volanti o dall'onda d'urto di un'esplosione".

Una soluzione a lungo termine potrebbe essere quella di creare rifugi domestici dotati di ingresso, spazio, ventilazione e strutture per le scorte, anche se potrebbero comunque volerci diversi decenni per costruirne un numero sufficiente a livello nazionale. Andre Berghegger, presidente dell'Associazione delle città e dei comuni della Germania, ha dichiarato a marzo che c'era "un'urgente necessità di rimettere in funzione i bunker dismessi".

Il caso della Polonia

La tensione è alle stelle, ma non solo in Germania. Anche altri Paesi europei stanno prendendo precauzioni in questo senso. La Polonia sta investendo l'equivalente di quasi 28 milioni di euro nella costruzione di rifugi antiaerei e altre misure di sicurezza. Le strutture saranno costruite nei prossimi due o tre anni. "Di nostra iniziativa, abbiamo effettuato un inventario dei luoghi di rifugio", ha dichiarato il sindaco di Varsavia, Rafal Trzaskowski.

Secondo i vigili del fuoco, meno del quattro per cento della popolazione può contare su un rifugio. Nella capitale polacca, i parcheggi sotterranei e le stazioni della metropolitana sono tra i circa sette milioni di metri quadrati di spazio che potrebbero servire da rifugio.

Gli ospedali sono preparati alle minacce e la popolazione è informata su come comportarsi in caso di emergenza, ha spiegato ancora il sindaco, aggiungendo che il comune è pronto a stanziare ancora più fondi per la sicurezza.

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