In questi giorni si è fatto un gran parlare non solo di Hamas, ma anche della Jihad Islamica. Del gruppo cioè, anch'esso stanziato soprattutto all'interno della Striscia di Gaza, che ha in parte partecipato all'assalto del 7 ottobre scorso nel territorio israeliano. Nelle ultime ore, il nome della fazione integralista palestinese è emerso a proposito del bombardamento dell'ospedale di Gaza City dove sarebbero morte centinaia di persone. L'esercito israeliano, in particolare, ha accusato la Jihad Islamica di aver causato la strage lanciando un razzo difettoso caduto poi nel parcheggio della struttura.
Quando nasce la Jihad Islamica
Il gruppo terrorista palestinese nasce negli anni '80. Il nome deriva dal fatto che il movimento è stato fondato come costola della Jihad Islamica egiziana. La nascita del gruppo ha contribuito a rompere l'egemonia di Al Fatah, il partito guida all'epoca dell'Olp (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) e fondato da Yasser Arafat, all'interno dei movimenti palestinesi.
Come suggerito anche dalla denominazione, il gruppo ha un'ideologia radicale e legata tra le altre cose alla galassia dei Fratelli Musulmani. Il fondatore è stato un medico originario di Jaffa e per anni rifugiato a Gaza: si tratta di Fathi Shaqaqi, ucciso poi in circostanze misteriose a Malta nel 1995. Dietro quell'omicidio, secondo gli analisti dell'epoca, è probabile la mano del Mossad. Tanto più che il fondatore della Jihad Islamica si trovava nell'arcipelago per proseguire il viaggio verso Tripoli, lì dove probabilmente avrebbe incontrato il rais libico Muammar Gheddafi.
Il gruppo si avvale di un'ala militare, nota con il nome di Brigate Al Quds. Una sigla che negli anni ha rivendicato molteplici attentati suicidi in Israele, soprattutto negli anni della seconda intifada, ossia tra il 2000 e il 2005. Sono state proprio le Brigate Al Quds, con la benedizione dei vertici della Jihad Islamica e dei successori di Shaqaqi, a inaugurare in Israele la stagione degli attentati kamikaze.
Dove risulta radicato il gruppo in Palestina
La Jihad Islamica ha almeno tre roccaforti: Gaza, Jenin ed Hebron. Queste ultime due sono le città della Cisgiordania dove il gruppo appare più forte. Proprio da Jenin ad esempio sono partiti molti dei kamikaze in azione in Israele durante la seconda intifada. Ancora oggi la città palestinese, la quale ospita il campo profughi più grande, è considerata terreno fertile per i membri della Jihad Islamica e del gruppo armato affiliato. A dimostrarlo sono anche le recenti operazioni compiute dall'esercito israeliano a Jenin.
A Gaza la Jihad può contare su centinaia di affiliati e su un arsenale secondo solo a quello di Hamas. Non è un caso che i miliziani del gruppo hanno spesso rivendicato il lancio di razzi e missili verso Israele nei periodi di maggior scontro con le autorità dello Stato ebraico. Complessivamente, la Jihad Islamica viene considerata, dopo Al Fatah e Hamas, il terzo gruppo palestinese più importante in termini di militanti e rappresentatività nella galassia palestinese.
I presunti legami con Hezbollah
Come Hamas, e al contrario di Al Fatah e dell'Autorità Nazionale Palestinese, la Jihad Islamica non riconosce il diritto all'esistenza di Israele. Per questo, tra gli obiettivi del movimento, c'è la distruzione dello Stato ebraico. Sono quindi diverse le affinità con Hamas e con i gruppi più integralisti della famiglia dei Fratelli Musulmani.
Sotto il profilo ideologico inoltre, la Jihad Islamica persegue anche la costruzione di una società lontana dalle influenze occidentali. Un punto quest'ultimo che avrebbe impedito al movimento di avere un forte sostegno popolare tra i palestinesi. Non è un caso infatti che la Jihad non è mai riuscita a godere della medesima popolarità di cui gode Hamas a Gaza.
Una certa affinità è possibile ravvisarla anche con gli Hezbollah, il gruppo sciita libanese attivo nelle regioni meridionali del Paese dei cedri e vicino all'Iran. Anche se i vertici del movimento sciita hanno spesso smentito forti legami con la Jihad Islamica, secondo i servizi segreti israeliani il gruppo ha ricevuto finanziamenti e armi dal Libano e dalla stessa Repubblica Islamica. Fonti dello Stato ebraico, negli anni passati hanno esplicitamente parlato di finanziamenti pari a 70 milioni di Dollari annui erogati da Teheran. Almeno fino al 2015, anno in cui secondo il quotidiano Asharq al-Awsat l'Iran ha smesso di sostenere la Jihad Islamica per via della mancata condanna del gruppo all'azione dell'Arabia Saudita contro gli Houti nello Yemen.
Lo scontro con Israele e le i rapporti con Hamas
Prima dell'attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre, il nemico principale di Israele in questa particolare fase storica sembrava proprio la Jihad Islamica. Nel 2022 infatti, è stato questo gruppo a lanciare razzi verso il territorio israeliano da Gaza. Contestualmente, come già avvenuto alcuni anni prima, Hamas non ha appoggiato almeno direttamente l'azione della Jihad.
Nel 2023, tanto a Gaza quanto a Jenin le incursioni israeliane sono state orientate a colpire i leader della Jihad Islamica. Anche in queste occasioni, Hamas è rimasta silente. Secondo una ricostruzione del Washington Post successiva al 7 ottobre, il silenzio dei miliziani di Hamas molto probabilmente faceva parte di una strategia volta a convincere Israele della maggiore pericolosità della Jihad.
Molti sforzi israeliani infatti, come testimoniato dall'incursione a Jenin avvenuta nello scorso mese di aprile, sono stati concentrati nello scovare le più pericolose cellule operative della Jihad Islamica. Anche a Gaza, nello scorso mese di maggio, i raid dell'aviazione israeliana successivi a nuovi lanci di razzi verso il proprio territorio, sembrano aver risparmiato le basi di Hamas.
Il ruolo nella strage dell'ospedale di Gaza
La Jihad Islamica non avrebbe avuto alcun ruolo operativo nel blitz del 7 ottobre. Alcuni suoi miliziani però si sarebbe uniti ai combattenti di Hamas una volta divelti i confini tra la Striscia di Gaza e Israele. Almeno 50 ostaggi inoltre sarebbero nelle mani del gruppo.
Contestualmente, la Jihad ha anche continuato a lanciare razzi e missili verso Israele. Non è chiaro se in complicità o meno con Hamas. Uno di questi razzi, secondo l'esercito israeliano, avrebbe colpito per errore un ospedale di Gaza City la sera del 17 ottobre. Un episodio su cui al momento molti elementi non sono ancora chiari.
Il gruppo dal canto suo ha smentito ogni coinvolgimento. Tuttavia sempre l'esercito israeliano ha reso nota una telefonata tra due membri di Hamas, i quali parlano della possibilità che a colpire l'ospedale siano stati effettivamente terroristi della Jihad Islamica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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