Dagli Usa all'Europa, tutto il mondo con Israele. Solo l'Iran esulta: "Fieri"

Biden e Zelensky: "Hanno il diritto di difendersi". E anche Mosca chiede subito un cessate il fuoco

Dagli Usa all'Europa, tutto il mondo con Israele. Solo l'Iran esulta: "Fieri"
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Da Washington a Roma, da Bruxelles a Riad, il mondo unito condanna gli attacchi a sorpresa sferrati ieri da Hamas contro Israele. Fatta eccezione per Teheran, che celebra l'assalto del gruppo palestinese. All'Onu, il segretario generale Antonio Guterres esorta la comunità internazionale a «sforzi diplomatici per evitare un allargamento della conflagrazione», oltre a «condannare con la massima fermezza» gli attacchi di Hamas e dirsi «profondamente preoccupato per la popolazione civile». Il Consiglio di Sicurezza terrà una riunione di emergenza a porte chiuse al Palazzo di Vetro di New York oggi pomeriggio alle 21 italiane, mentre il coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland, avverte che «questo è un precipizio pericoloso».

Dalla Casa Bianca, il presidente americano Joe Biden parla di attacco «inconcepibile», garantisce allo Stato ebraico che Washington è «al suo fianco» e ricorda che «il terrorismo non è mai giustificato e Israele ha il diritto di difendersi e difendere la sua gente». Il comandante in capo, ricordando «il sostegno solido e incrollabile della mia amministrazione alla sicurezza» dello stato ebraico, riferisce di aver parlato al telefono con il premier Benjamin Netanyahu degli «orribili attacchi che gli Usa condannano inequivocabilmente». Anche il segretario di stato Antony Blinken è a Pennsylvania Avenue, dove è in contatto con altri ministri degli Esteri, mentre il segretario alla Difesa Lloyd Austin assicura che il Pentagono lavorerà per garantire che Israele abbia «quello di cui ha bisogno per difendersi e proteggere i civili dalla violenza indiscriminata e dal terrorismo».

L'ex presidente Donald Trump, invece, non perde l'occasione di criticare l'attuale amministrazione: afferma che gli attacchi di Hamas sono una «vergogna» e «Israele ha ogni diritto di difendersi», ma sottolinea pure che «noi avevamo portato pace in Medio Oriente con gli Accordi di Abramo, solo per vedere Biden azzerarla a una velocità maggiore di quanto si potesse pensare». Parole durissime contro gli attacchi arrivano anche dal Vecchio Continente: «Condanno inequivocabilmente l'attacco compiuto dai terroristi di Hamas», scrive su X la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, sottolineando che «Israele ha il diritto di difendersi».

Da Roma pure Palazzo Chigi, dove ieri la premier Giorgia Meloni ha presieduto una riunioni con alcuni ministri e i vertici dei servizi, afferma che l'Italia sostiene «il diritto di Israele a difendersi» dal «brutale attacco» di Hamas, che «condanna con la massima fermezza». «Sono a rischio la vita delle persone, la sicurezza della regione e la ripresa di qualsiasi processo politico. Hamas cessi subito questa barbara violenza», afferma il titolare della Farnesina. Ferma condanna anche dal cancelliere tedesco Olaf Scholz, dal presidente francese Emmanuel Macron e dal premier britannico Rishi Sunak. La Russia, invece, si dice «sorpresa» per gli attacchi: «Se l'avessimo saputo l'avremmo evitato», chiosa Mikhail Bogdanov, vice ministro degli Esteri e inviato del Cremlino per il Medio Oriente e l'Africa, precisando che «si tratta di una ricaduta di un conflitto che dura da 75 anni». «Mosca è in contatto con tutte le parti, compresi i Paesi arabi - continua - Chiediamo moderazione, un cessate il fuoco immediato e la pace».

L'Egitto, storico mediatore tra israeliani e palestinesi, fa sapere che sta stabilendo intensi contatti a tutti i livelli per contenere la crisi, e mette in guardia dalle «gravi conseguenze» di un'escalation. Il ministro degli Esteri del Cairo Sameh Shoukry ha sentito al telefono il capo della diplomazia dell'Ue Josep Borrell, affermando che entrambe le parti dovrebbero «dar prova di moderazione» per evitare gravi rischi.

Anche Riad, che sta negoziando con Israele per normalizzare i rapporti, ha chiesto di dare prova di moderazione e la «fine immediata dell'escalation». L'Iran, invece, si «congratula con i combattenti palestinesi», e tramite il consigliere della Guida suprema Ali Khamenei, fa sapere che sarà al loro fianco fino alla liberazione della Palestina e di Gerusalemme».

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