"Posso fermare la guerra": il piano segreto di Trump per la pace in Ucraina

La presunta proposta di Trump consisterebbe nel fare pressioni sull'Ucraina per convincere Kiev a cedere la Crimea e la regione del Donbass alla Russia

"Posso fermare la guerra": il piano segreto di Trump per la pace in Ucraina
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Fare pressioni sull'Ucraina per convincerla a cedere parte del suo territorio alla Russia. Sarebbe questo il cuore del presunto piano segreto di Donald Trump per porre fine alla guerra che da oltre due anni antepone Mosca e Kiev. Un simile modus operandi, hanno avvertito molteplici esperti, andrebbe però a ricompensare il leader russo Vladimir Putin e, allo stesso tempo, condonerebbe la violazione dei confini ucraini avvenuta per mano del Cremlino.

Il (presunto) piano di Trump

La notizia è stata riportata dal Washington Post, secondo cui la proposta di Trump consisterebbe nello spingere l'Ucraina a cedere la Crimea e la regione del Donbass alla Russia. Questo approccio sarebbe l'esatto opposto della linea fin qui attuata dall'amministrazione Biden, che ha enfatizzato il contenimento dell'aggressione russa a Kiev e la fornitura di aiuti militari al governo guidato da Voldoymyr Zelensky.

Nel corso delle ultime settimane Trump si era più volte vantato in pubblico di poter negoziare un accordo di pace tra Russia e Ucraina in 24 ore nel caso in caso di vittoria alle prossime elezioni presidenziali. Il tycoon non ha tuttavia mai approfondito la road map che seguirebbe. Adesso alcune fonti anonime, che comprenderebbero vari suoi consiglieri, avrebbero rivelato questo fantomatico piano segreto riportato dalla stampa statunitense.

La notizia del piano di Trump per l'Ucraina è circolata a Washington lo scorso novembre, in occasione di un incontro presso la Heritage Foundation tra esponenti della politica estera e una delegazione in visita dell'European Council on Foreign Relations. In quei giorni l'ex collaboratore della Casa Bianca di The Donaldn, Michael Anton, aveva delineato i seguenti punti chiave: la cessione da parte dell'Ucraina di Crimea e Donbass, la limitazione dell'espansione della Nato e l'allentamento della crescente dipendenza di Putin dalla Cina. A marzo lo stesso Anton avrebbe poi dichiarato di non parlare con Trump da 18-24 mesi, negando di conoscere il suo presunto piano di pace per l'Ucraina.

La linea del tycoon

Certo è che l'agenda di Trump è agli antipodi rispetto a quella di Joe Biden. Anche per quanto riguarda la politica estera. I consiglieri di The Donald, infatti, ribadiscono la necessità di affrontare la rivalità con la Cina, di cercare modi per invertire la crescente dipendenza della Russia da Pechino, e sostengono la necessità di limitare l'espansione della Nato. In privato, Trump avrebbe detto di ritenere che sia Mosca che Kiev "vogliano salvare la faccia, vogliono una via d'uscita" e che, a suo avviso, ad una parte della popolazione dell'Ucraina andrebbe bene far parte della Russia.

La Russia ha già dichiarato di voler annettere terre ucraine al di là della regione del Donbass e della Crimea, mentre Zelensky ha più volte detto che non accetterebbe mai di cedere alcun territorio. Lo scambio di territori in cambio di un cessate il fuoco metterebbe l'Ucraina in una posizione di debolezza, e non avrebbe garanzie in merito al fatto che la Russia non possa riprendere le ostilità da un giorno all'altro, come ha fatto in passato, ha dichiarato Emma Ashford, senior fellow presso lo Stimson Center.

"È un accordo terribile", ha detto l'esperta in merito alla proposta di Trump. Per molti versi, il piano del tycoon è in linea con l'approccio adottato quando era alla Casa Bianca.

La sua preferenza nel dialogare direttamente con i vertici politici, la fiducia nelle proprie capacità negoziali e l'insofferenza nei confronti dei protocolli diplomatici convenzionali, ne hanno infatti contraddistinto l'operato durante il suo mandato da presidente.

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