Chi è Mohammed Deif, il fantasma di Gaza e l'ideatore dei tunnel contro Israele

Il capo delle brigate al-Qassam Mohammed Deif era il bersaglio del raid israeliano su Khan Younis. Nel corso degli anni, ha creato le brigate al-Qassam e organizzato gli attentati terroristici più sanguinosi contro lo Stato ebraico

Chi è Mohammed Deif, il fantasma di Gaza e l'ideatore dei tunnel contro Israele
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Il mistero avvolge ancora la sorte di Mohammed Deif, il capo delle brigate al-Qassam e bersaglio del raid israeliano di sabato 13 luglio. Secondo il canale saudita al-Hadath sarebbe gravemente ferito, mentre una fonte citata dall’emittente Kan lo ha dato molto probabilmente per morto. Assieme a lui, è stato colpito anche il leader della brigata Khan Younis di Hamas Rafa’a Salameh.

Nato più o meno 60 anni fa nella zona centrale di Gaza, Deif è stato per anni un fantasma sia per gli israeliani, sia per i palestinesi. Di lui per molto tempo non ci sono state foto, se non una risalente al 2001 quando fu rilasciato da un carcere dell’Anp. La più recente risale al dicembre 2023 e lo ritrae con i capelli ormai ingrigiti. In passato, qualcuno ha sostenuto che il suo vero nome fosse Mohammed al-Masri e che avesse assunto il “nome di battaglia” con cui è noto oggi riprendendo l’appellativo di un personaggio che ha interpretato a teatro quando era uno studente della facoltà di Scienze dell’Università di Gaza. Dopo la sua iniziazione nei Fratelli musulmani, ha prestato il suo volto a diversi video di propaganda ed è stato arrestato per la prima volta dagli israeliani nel 1990. Rilasciato poco dopo, ha iniziato attivamente a lavorare alla creazione delle brigate al-Qassam, dimostrando un’abilità particolare con le armi.

Nel 1996, dopo la morte dell’”ingegnere” di Hamas Yahya Ayash eliminato dallo Stato ebraico grazie a un cellulare imbottito di esplosivo, Deif ha assunto un ruolo sempre più centrale all’interno del braccio armato dell’organizzazione palestinese e nell’ideazione di attacchi terroristici contro Israele. È sparito dalla circolazione per alcuni anni, per poi riapparire nel 2002 come leader delle brigate al-Qassam e diventando, secondo l’intelligence ebraica, la mente dietro tutti i più sanguinosi attentati suicidi contro autobus e ristoranti israeliani dei primi anni del nuovo millennio. In quel periodo sopravvive a molti tentativi di eliminazione che lo avrebbero lasciato privo della vista da un occhio e sulla sedia a rotelle. Questi avvenimenti hanno alimentato il suo “mito” tra i palestinesi, che lo considerano un eroe.

Nel corso degli anni, ha partecipato allo sviluppo di razzi sempre più sofisticati per colpire Israele e ha costruito una forza addestrata appositamente per infiltrarsi attraverso i tunnel e attaccare obiettivi oltre i confini di Gaza.

Nel 2014, ha perso la moglie e il figlio di sette mesi in un raid delle Idf, mentre nel 2021 è sfuggito a un nuovo tentativo di eliminazione durante l’operazione “Guardiano delle mura”. Pochissimi membri di Hamas avrebbero contatti diretti con lui e, nel corso dei mesi di guerra, è stato indicato come il più inflessibile oppositore al cessate il fuoco con lo Stato ebraico.

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