"Ha spento i satelliti in Crimea". Così Elon Musk ha fermato l'esercito ucraino

Il patron di SpaceX, contrario all'uso della sua tecnologia per attaccare la Russia, avrebbe disattivato i satelliti prima di un attacco di Kiev in Crimea per paura di una risposta nucleare da parte di Mosca. La rivelazione contenuta in una nuova biografia dell'imprenditore sudafricano

"Ha spento i satelliti in Crimea". Così Elon Musk ha fermato l'esercito ucraino
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L'ombra dell'uomo più ricco del mondo è piombata anche sulla guerra in Ucraina. Elon Musk, amministratore delegato di SpaceX e proprietario di X (Twitter), avrebbe chiesto ai suoi ingegneri di bloccare l'accesso ai satelliti Starlink presenti nell'Ucraina meridionale e utilizzati dall'esercito di Kiev. La rivelazione, anticipata dalla stampa Usa, proviene dall'ultimo libro di Walter Isaacson, autore della biografia "Elon Musk". Secondo Isaacson, citato dalla Cnn che ha ottenuto in esclusiva degli estratti del volume in uscita l'11 settembre 2023, il patron di Tesla avrebbe dato l'ordine di disconnettere tutti i dispositivi nei pressi della Crimea per fermare un attacco contro la penisola annessa illegalmente da Mosca nel 2014. La decisione sarebbe stata presa da Musk prima di un'incursione coordinata dalle forze navali ucraine, pronte a colpire la flotta russa del Mar Nero con dei droni sottomarini imbottiti di esplosivo.

Il ruolo di Starlink in Ucraina

A causa dello spegnimento improvviso, il raid marino è stato abortito e i dispositivi "hanno perso la connessione e sono andati alla deriva", scrive il giornalista statunitense nel suo resoconto. Il miliardario sudafricano, preoccupato per una ritorsione russa e da una possibile escalation nucleare, avrebbe costretto il governo ucraino a implorarlo affinché Starlink, grazie al quale è possibile collegarsi a internet dovunque ci si trovi sulla Terra, tornasse operativo. "Come sono finito in questa guerra?", si domanda Musk nel libro. "Starlink non è stato concepito per essere coinvolto nelle guerre. È stato pensato per permettere alle persone di guardare Netflix e rilassarsi, di collegarsi a scuola e di fare buone azioni pacifiche, non attacchi con i droni".

I satelliti Starlink, in orbita dal 2019, sono oltre 4mila e servono circa un milione e mezzo di clienti in più di 50 nazioni, tra cui l'Ucraina, dove si è ridotta la disponibilità di internet e della linea telefonica per via dei bombardamenti. Il kit d'installazione costa 600 dollari a cui va aggiunto una tariffa mensile di 75 dollari. È stato stimato che in Ucraina sono attive 42mila parabole Starlink impiegate da ospedali, imprese e dalle forze armate.

Starlink
Soldati ucraini con un kit Starlink nel 2022.

Musk e l'Ucraina

Tra Musk e Kiev i rapporti si sono incrinati a partire dallo scorso anno. Se all'inizio della guerra il fondatore di SpaceX aveva dato l'ok per l'uso delle antenne Starlink ai soldati ucraini, le idee del vulcanico imprenditore 52enne sul conflitto in corso con la Federazione russa sono cambiate nell'autunno scorso. A ottobre 2022, dal suo profilo Twitter Musk abbozzò una proposta in quattro punti per raggiungere la pace tra i due Paesi belligeranti: l'organizzazione di elezioni sotto l'egida Onu nei territori occupati; il riconoscimento della sovranità russa in Crimea; la garanzia dell'approvvigionamento idrico alla Crimea; e infine la neutralità dell'Ucraina. Il capo di Twitter mise il suo bizzarro sforzo diplomatico ai voti con un sondaggio, ricevendo la netta disapprovazione degli utenti e una risposta tutt'altro che diplomatica dal vice ministro degli Esteri di Kiev.

Il braccio di ferro è proseguito per mesi fino all'intervento del Pentagono, chiamato in causa da SpaceX per continuare a esaudire le richieste pressanti di Kiev. Lo scorso giugno il dipartimento della Difesa Usa si è fatto carico dei costi da sostenere per mantenere funzionante Starlink in Ucraina, siglando un accordo segreto che prevede l'acquisto di queste sofisticate apparecchiature da parte del governo federale statunitense.

Elon Musk ha anche avuto dei colloqui con il funzionario del Pentagono Colin Kahl, al quale ha confessato di aver parlato al telefono con il presidente russo Vladimir Putin. Nella telefonata con il Cremlino, Musk ha voluto ribadire la sua estraneità riguardo all'ingresso di Starlink nelle zone contese da Mosca.

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