La tensione nella regione mediorientale rest altissima, l'attacco iraniano a Israele nella notte tra sabato e domenica rischia di innescare una escalation importante, che allargherebbe il fronte a una zona molto più vasta, con interessamento di un numero elevato di Stati. I Paesi occidentali sono impegnati in una delicata operazione di mediazione dipolomatica per scongiurare che questo avvenga. Ma il rischio esiste ed è necessario lavorare su tutti i livelli e con tutti gli attori per non creare ulteriori crisi.
Amir Saeid Iravani, rappresentante permanente della Repubblica islamica dell’Iran all'Onu, ha difeso l’attacco contro Israele come risposta all’attacco aereo sul suo consolato a Damasco il 1° aprile, ribadendo che "L’Iran non cerca una escalation, o una guerra nella regione, non vogliamo ingaggiare una guerra con gli Usa nella regione". Ma ha anche ribadito che Teheran utilizzerà il suo diritto di rispondere in modo proporzionato se gli Stati Uniti avviassero operazioni militari contro l’Iran. Il una nota, il presidente iraniano Ebrahim Raisi, citato dal Times of Israel, ha aggiunto che "Se il regime sionista o i suoi sostenitori dimostrassero un comportamento sconsiderato, riceverebbero una risposta decisiva e molto più forte".
Il messaggio è diretto anche agli Stati Uniti, direttamente minacciati da Teheran, da dove viene fatto sapere che qualsiasi sostegno alla ritorsione israeliana avrebbe come risultato che anche le basi statunitensi verrebbero prese di mira. Da parte sua, però, Tel Aviv chiede un intervento deciso dell'Onu per voce del suo inviato Gilad Erdan, che ha esortato il Consiglio di Sicurezza a imporre "tutte le possibili sanzioni" contro l'Iran, chiedendo una ferma condanna "per il suo terrorismo".
All'Onu, invece, l'Iran ha dichiarato di non aver avuto "altra scelta che esercitare il proprio diritto all'autodifesa". Il Consiglio di sicurezza, ha aggiunto Iravani, "ha mancato al suo dovere di mantenere la pace e la sicurezza internazionale", in quanto non ha condannato l'attacco del 1 aprile. Per questo, spiegano da Teheran, pur non volendo creare una escalation, risponderanno a "qualsiasi minaccia o aggressione". Nel frattempo, da Washington Joe Biden ha incontrato con una call virtuale il leader della maggioranza del Senato Chuck Schumer e quello della minoranza, Mitch McConnel, per evidenziare "l'urgente necessità" di approvare quanto prima le voci di spese addizionali per la difesa, incluso il pacchetto da 90 miliardi di dollari per l'assistenza militare a Ucraina e Israele.
Schumer ha confermato l'incontro tramite una nota, ribadendo il sostegno degli Stati Uniti a Israele: "L'impegno degli Usa per la sicurezza di Israele è ferreo". Schumer ha anche ribadito la richiesta al presidente della Camera Johnson "ad approvare il disegno di legge bipartisan per la sicurezza nazionale già approvato dal Senato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.