Kiev, monastero perquisito: è polemica. Sul Mar Nero flotta russa alle corde

Per gli ucraini era in mano agli 007, ma Mosca: "Intimidazione ai fedeli". Ancora scontri e bombe in tutto il Paese

Kiev, monastero perquisito: è polemica. Sul Mar Nero flotta russa alle corde

Difficile sapere se chi l'ha chiamata «guerra santa», abusando apertamente del termine, sarà ora soddisfatto o deluso. Fatto sta che se è vero che l'artefatta ostentazione del credo religioso ha sempre avuto un ruolo in quasi tutti i conflitti, in quello tra Russia e Ucraina, adesso, assume un'altra dimensione. Ieri infatti le autorità ucraine hanno perquisito il Monastero delle Grotte di Kiev che ospita la residenza del Metropolita, la guida spirituale della Chiesa ortodossa ucraina. Il motivo, «contrastare le attività sovversive dei servizi segreti russi in Ucraina».

Secondo l'intelligence ucraina nel monastero del 1500 dichiarato patrimonio dell'Unesco e rimasto fedele alla chiesa di Mosca, ci sarebbe stata una non meglio specificata attività dei servizi segreti russi, tanto da portare a una perquisizione con tanto di interrogatorio per il personale del monastero. Nulla di cruento, ma tanto per la Russia per parlare apertamente di «azione militare contro la Chiesa ortodossa russa» e di «atto di intimidazione contro i fedeli» con il portavoce del Cremlino Peskov che dice «è un altro anello nella catena contro l'ortodossia russa». Il sospetto ucraino è che il monastero sia diventato nascondiglio e sito di stoccaggio per armi e materiale militare. Ma se l'azione nel luogo di fede non ha avuto effetti cruenti, continuano invece i bombardamenti russi a Kherson: più di 10 esplosioni in città con almeno tre civili che sono rimasti uccisi e una granata che ha colpito il principale gasdotto cittadino. Tre vittime anche nella regione di Belgorod colpita dalle bombe. Un morto e due feriti invece a Zaporizhzhia, nel corso di uno dei raid più ignobili registrati fino a questo momento. L'attacco russo è stato indirizzato contro persone in fila per il pane in una scuola di Orikhiv, sede per la distribuzione di aiuti alimentari.

Intanto, la battaglia sul campo continua a infuriare anche in altre zone del Paese. Duri combattimenti segnalati a Dnipro, nel Lugansk sono stati liberati altri territori dall'esercito ucraino anche se la linea del fronte non ha subito spostamenti significativi. Al contrario di quanto sta accadendo sul Mar Nero. Kiev avanza nella città portuale di Novorossiysk e secondo un report dell'intelligence britannica, gli attacchi starebbero mettendo in gravissima difficoltà i russi che proprio lì avevano spostato buona parte della flotta dopo gli attacchi su Sebastopoli. La flotta di navi da sbarco di mezzi anfibi russi, ora nel mirino, sarebbe infatti fondamentale per l'approvvigionamento delle forze militari e senza il controllo del porto i danni sul campo sarebbero enormi per Mosca.

E mentre il Cremlino conferma il proprio ritiro dal Consiglio d'Europa, isolandosi ulteriormente, i media americani riportano che Trent Davis, soldato dell'esercito americano di 21 anni, è stato ucciso durante una missione con la Legione internazionale delle forze armate ucraine. «Voleva fare la sua parte per rendere più sicuro questo mondo anche a costo della vita», ha detto la madre del soldato.

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