Yuval Bitton, è il nome del medico israeliano che nel 2004 salvò la vita a Yahya Sinwar. Nel corso di un'intervista all'Adnkronos l'uomo ha sostenuto che il leader di Hamas morto il 16 ottobre a Rafah, non si sarebbe suicidato ma "sarebbe stato ucciso da un soldato israeliano, è chiaro". E poi aggiunge: "Soldati semplici, che erano da un anno nell'esercito". Ma soprattutto il dottor Bitton ci tiene a sottolineare che chi sostiene il contrario mira a fare di Sinwar "un eroe, un martire".
Chi è il medico che salvò la vita a Sinwar
La causa della morte individuata in un colpo di pistola alla nuca, unitamente a un'arma ritrovata accanto al cadavere, stanno infatti alimentano le ipotesi più fantasiose sugli ultimi attimi di Sinwar. La pistola in questione apparteneva in precedenza al tenente colonnello Mahmoud Kheir el-Din: era stata gettata durante un'operazione fallita dei servizi segreti israeliani nel 2018, durante la quale il tenente colonnello Mahmoud era stato colpito e ucciso.
Bitton prestava servizio come odontoiatra presso il carcere di Nafha quando incontrò Sinwar, che nel frattempo avrebbe dovuto scontare quattro ergastoli per il sequestro e assassinio di due soldati israeliani e l’assassinio di quattro palestinesi da lui accusati di collaborare con Israele. Bitton visitò Sinwar- che lamentava dolori al collo e perdita di equilibrio-in un ambulatorio penitenziario e gli salvò la vita grazie a una tempestiva diagnosi di tumore al cervello, predisponendone l'immediato trasferimento in ospedale. L'amara ironia del destino vuole che lo scorso 7 ottobre suo nipote sia caduto vittima nell'attacco di cui lo stesso Sinwar è stato mente e braccio.
Perché Hamas sarebbe finita secondo il dottor Bitton
Bitton è stato intervistato spesso in questi anni, soprattutto per aver imparato a leggere la mente di Sinwar e dei suoi accoliti. Come spesso ha ricordato in alcune interviste, Sinwar gli fu riconoscente e in occasione del suo rilascio nel 2011, promise che si sarebbe sdebitato. “Il giorno in cui venne scarcerato nell’accordo Shalit – ricorda Bitton – mi disse che mi doveva la vita e che un giorno mi avrebbe ripagato”. Il resto è storia.
Secondo il medico israeliano la storia di Hamas come l'abbiamo conosciuta sino a oggi è giunta al capolinea: a suo dire, infatti, "Hamas è stata sconfitta, è finita nel giorno stesso in cui è stato eliminato Sinwar". Per Bitton Sinwar ha cambiato la struttura di Hamas ed era l'unico a decidere: rappresentava "l'ala militare di Hamas" e "ha sacrificato migliaia di palestinesi per i suoi scopi". "Non provo gioia per la morte", ma dopo la sua uccisione "per la prima volta ho speranza perché "le condizioni poste da Sinwar non erano accettabili per Israele", prosegue nella sua intervista Bitton, mentre ora "abbiamo una grande opportunità di arrivare a un compromesso e a un accordo, è il momento del dialogo". Ex capo dell'intelligence carceraria di Israele fino al 2022, Bitton afferma che dopo "l'eliminazione di Sinwar abbiamo un'opportunità di portare a casa mio nipote e altri ostaggi".
L'autopsia su Sinwar
Negli scorsi giorni i dettagli dell'autopsia sul corpo del leader di Hamas erano stati riportati dal New York Times, rivelando che Sinwar era stato ucciso con un colpo di pistola. Il dottor Chen Kugel, che ha supervisionato l'autopsia, ha dichiarato al quotidiano Usa che Sinwar è stato inizialmente ferito al braccio da schegge, forse provenienti da un missile o da un proiettile di carro armato. Si sarebbe poi legato un cavo elettrico attorno al braccio, apparentemente in un laccio emostatico improvvisato, ma Kugel, direttore dell'istituto forense nazionale israeliano, ha affermato che "non era abbastanza forte e gli ha rotto l'avambraccio". Le riprese diffuse dall'esercito israeliano avevano, infatti, Sinwar, coperto di polvere, seduto su una poltrona, mentre fissa un drone mentre il dispositivo entra nella casa devastata dagli attacchi. Le immagini sgranate mostrano Sinwar da solo, con una mano gravemente ferita e la testa coperta da una sciarpa tradizionale, mentre lancia un bastone al drone in avvicinamento durante i suoi ultimi istanti di vita.
In queste ore, così come negli ultimi 12 mesi, è stato spesso chiesto al dottor Bitton se si è mai pentito di quella scelta ne 2004: "Ho salvato la sua vita e lui è stato direttamente responsabile della morte di mio nipote. Ma era mio dovere salvare la sua vita, come medico". L'ex capo dell'intelligence carceraria di Israele non ritiene che il conflitto in corso a Gaza abbia danneggiato il percorso verso un accordo con l'Arabia Saudita.
"I sauditi stanno aspettando che si creino le condizioni giuste per un accordo di pace con Israele - ha affermato - sono interessati a raggiungere un accordo con Israele perché per loro il nemico principale è l'Iran, non Israele". Insomma, Riad e Tel Aviv "hanno lo stesso nemico".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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