L'ammissione di Putin: "Eravamo vicini ad una guerra civile"

Vladimir Putin ha ammesso che lo scorso sabato la Russia è stata sull'orlo di una "guerra civile". Parlando all'esercito lo ha ringraziato per aver agito "in maniera chiara e coerente"

L'ammissione di Putin: "Eravamo vicini ad una guerra civile"
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Ha dichiarato che il mantenimento del gruppo Wagner è stato interamente finanziato dal Cremlino e che, nel corso dell'ultimo anno, l'organizzazione di mercenari ha ricevuto decine di miliardi di rubli (circa un miliardo di euro) in denaro pubblico russo. Nella sua prima uscita pubblica dopo l'ammutinamento di Yevgeny Prigozhin, durante un incontro con il personale militare, Vladimir Putin ha ammesso anche che lo scorso sabato la Russia è stata sull'orlo di una "guerra civile" e, parlando all'esercito, l'ha ringraziato per aver agito "in maniera chiara e coerente".

Le parole di Putin

Putin ha elogiato i militari e i servizi di sicurezza russi per aver "fermato la guerra civile". "Avete di fatto fermato la guerra civile. Avete agito in modo chiaro e ben coordinato in una situazione difficile", ha dichiarato Putin, presente ad una cerimonia nella piazza della cattedrale del Cremlino.

Il leader russo ha quindi insistito sul fatto che la società è unita ("La gente e l'esercito non erano dalla parte degli ammutinati") e ha negato che fosse necessario ritirare i soldati schierati in Ucraina dal campo. "Non abbiamo dovuto rimuovere i distaccamenti di combattimento dalla zona delle operazioni militari speciali", ha detto, riferendosi all'offensiva russa in Ucraina.

Il ringraziamento all'esercito

Il presidente russo - che parlava all'esterno del Cremlino, di fronte ai vertici dei servizi segreti e anche al ministro della Difesa, Sergei Shoigu - ha anche riconosciuto la morte di diversi piloti dell'esercito regolare durante l'ammutinamento (senza però dire quanti né quali), chiedendo un minuto di silenzio per loro. Non ci sono informazioni ufficiali su quanti piloti siano morti, ma secondo alcuni blogger filo-russi ne sarebbero periti almeno 13.

Per quanto riguarda il capitolo dedicato alla Wagner, Putin ha fatto sapere che Mosca ha finanziato il gruppo di Prigozhin con ingenti quantità di denaro. "Tra maggio 2022 e maggio 2023, lo Stato ha stanziato circa un miliardo di euro per il mantenimento del gruppo Wagner", ha detto il capo del Cremlino.

Putin ha poi dichiarato di rispettare il gruppo: "Riguardo la Wagner, sapete che abbiamo sempre trattato combattenti e comandanti del gruppo con grande rispetto perché hanno realmente dimostrato coraggio ed eroismo". "I nostri soldati, ufficiali dell'esercito russo, volontari hanno lavorato di condizioni di combattimento con non minore dedizione e hanno anche dimostrato eroismo e abnegazione. Ma anche coloro che hanno servito e lavorato per la Wagner sono stati considerati con rispetto nel Paese", ha aggiunto.

La ribellione vista da Kiev

La Cnn, intanto, citando un funzionario occidentale anonimo, ha riferito che gli alleati occidentali di Kiev avrebbero messo in guardia le forze ucraine dall'approfittare della crisi russa per evitare l'impressione che l'Occidente aiutasse Prigozhin e minacciasse la sovranità russa. Il capo della Guardia nazionale russa, Viktor Zolotov, ha tuttavia detto alla cerimonia che "non ha escluso" il coinvolgimento occidentale nella ribellione della Wagner.

Da Kiev, intanto, ha parlato anche il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. "Per noi, è sempre stato abbastanza ovvio che fosse solo una questione di tempo prima che qualcuno in Russia osasse sfidare Putin.

Perché abbiamo visto come il suo potere e la sua autorità si stiano riducendo e come la Russia stia entrando in un periodo di disordini molto difficile. Quindi Prigozhin è solo il primo che ha osato, ma non ho dubbi che altri seguiranno in un modo o nell'altro", ha tuonato in un'intervista.

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