Israele continua a colpire l’Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi di cui molti membri sono sospettati di essere affiliati ad Hamas. Giovedì 22 febbraio, otto dipendenti dell’organizzazione sono stati fermati dalle Idf per presunti legami con il gruppo terroristico. Secondo il quotidiano ebraico Maariv, le manette sono scattate sulla base di “prove circostanziali” durante i combattimenti in corso nell’exclave.
Gli otto sono stati trasferiti in Israele per ulteriori indagini. La notizia è stata diffusa un giorno dopo la pubblicazione sui media ebraici dei dati del sistema di sicurezza di Tel Aviv, secondo cui un operatore dell’Unrwa su cinque è un membro delle brigate al-Qassam, l’ala militare di Hamas. In particolare, dei 12mila dipendenti dell’agenzia a Gaza, 440 sarebbero attivi tra le fila dell’organizzazione terroristica, 2mila circa sarebbero agenti del gruppo ma non combattenti, mentre quasi 7mila avrebbero un parente di primo grado che è parte del movimento palestinese.
Cifre allarmanti, queste, che hanno fatto eco alle dichiarazioni dell’ambasciatore israeliano all’Onu Gilad Erdan. “A Gaza Hamas è l’Onu e l’Onu è Hamas”, ha affermato durante la riunione del Consiglio di sicurezza nella quale gli Stati Uniti hanno apposto per la terza volta il veto a una risoluzione che chiedeva il cessate il fuoco nella Striscia. Il diplomatico ha anche criticato Philippe Lazzarini, capo dell’Unrwa, per aver sostenuto che gli attacchi del 7 ottobre non sono stati un esempio di antisemitismo perché non connessi agli ebrei in nome della loro religione, ma contro l’occupazione dei territori palestinesi. Per quanto riguarda l’agenzia stessa, Erdan ha dichiarato che “è parte della macchina terroristica di Hamas, e questo la rende un’organizzazione terroristica”.
Tutti questi avvenimenti sono gli ultimi episodi dello scontro che ha visto opposti l’Onu e Israele dall’inizio del conflitto. In particolare, lo Stato ebraico ha più volte sottolineato la complicità dell’Unrwa negli attacchi dello Shabbat di sangue e, a gennaio, un dossier dell’intelligence di Tel Aviv ha indicato i nomi di dodici dipendenti dell’organizzazione che avrebbero preso parte direttamente alle azioni dei terroristi palestinesi. Questa rivelazione ha portato molti Paesi a sospendere i finanziamenti all’agenzia, in attesa che vengano portate a termine le dovute indagini.
“Ci auguriamo che il maggior numero possibile di donatori faccia sapere che sta riconsiderando il congelamento dei finanziamenti e che i finanziamenti vengano ripristinati in modo tale da non avere problemi di flusso di cassa, così che i servizi continuino senza interruzioni", ha affermato il capo dell’ufficio dell’Unrwa in Libano Dorothee Klaus, affermando che l’agenzia non ha alcun “piano B” quando a marzo termineranno i fondi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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