Scambio di ostaggi tra Russia e Stati Uniti. Si dimette l'ambasciatrice americana a Kiev

Zelensky: "Molti più di 155 i soldati cinesi". Smentita di Pechino. Libera la ballerina condannata a 12 anni per una donazione

Scambio di ostaggi tra Russia e Stati Uniti. Si dimette l'ambasciatrice americana a Kiev
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C'è un video diffuso dalla tv ucraina che mostra alcuni bambini in un parco giochi che scappano verso i rifugi quando le sirene di allarme aereo iniziano a suonare. È il ritratto fedele di come il Paese invaso vive la sua quotidianità: missili balistici, droni e bombe continuano a martoriare l'Ucraina e, a parole, si continua a ipotizzare una pace che in realtà pare sempre più lontana. Mentre delegazioni di Stati Uniti e Russia si incontrano in Turchia, ma senza affrontare il tema guerra che sarà invece al centro del summit di oggi a Ramstein, a tenere banco è sempre il caso dei soldati cinesi al fronte al fianco dell'esercito russo con un botta e risposta tra Kiev e Pechino.

Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo la cattura dei primi due soldati, l'intelligence di Kiev ha individuato 155 militari cinesi impegnati sul fronte del Donetsk. «Ma il numero è molto più alto, è assolutamente evidente che non si tratta di casi isolati ma di sforzi sistematici da parte della Russia, in particolare sul territorio e sotto la giurisdizione della Cina, per reclutare cittadini di quel Paese per la guerra», attacca Zelensky. Pronta è arrivata la replica di Pechino che sta cercando in tutti i modi di mantenere la sua posizione ambigua sul conflitto, senza farsi trascinare nel mezzo di una guerra che non le interessa. «Le parti interessate siano sobrie sul ruolo della Cina», ribadisce il governo del Dragone, invitando «ad astenersi da qualsiasi commento irresponsabile». Il solito portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, ha detto che Zelensky «sbaglia a dire che Mosca vuole trascinare la Cina nel conflitto, che mantiene una posizione molto, molto equilibrata». Il caso, quindi, resta aperto.

Qualcosa si muove comunque a livello diplomatico. Ieri Russia e Stati Uniti hanno effettuato uno scambio di prigionieri ad Abu Dhabi. Tra gli altri, Mosca ha rilasciato Ksenia Karelina, ballerina con doppio passaporto accusata di «azioni pubbliche a sostegno del regime di Kiev» per aver donato 51,80 dollari a un ente di beneficenza a sostegno dell'Ucraina e condannata per questo a 12 anni di carcere. In cambio, gli Stati Uniti hanno liberato Arthur Petrov, cittadino russo-tedesco, arrestato nel 2023 a Cipro su richiesta Usa per presunta attività hacker sensibilesensibili.

Mentre l'ambasciatrice americana in Ucraina Bridget Brink si è dimessa dall'incarico per motivi personali non meglio precisati, una delegazione americana si è incontrata con una russa a Istanbul ma soltanto per discutere del ripristino degli staff nelle rispettive sedi diplomatiche, tralasciando il tema del conflitto. Che sarà invece al centro dell'incontro di oggi del Gruppo di contatto per la difesa dell'Ucraina a Ramstein sotto la presidenza del Regno Unito e della Germania per coordinare il sostegno a Kiev.

Al vertice, parteciperà in videoconferenza anche segretario alla Difesa Usa Pete Hegseth che in un primo momento sembrava intenzionato a disertare la riunione. Un piccolo segnale all'interno di un conflitto ben lontano dalla sua fine.

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