"È a Roma, l'Italia lo arresti". La richiesta della Ong belga contro il generale israeliano

Ghassan Alain è il capo del Cogat, l’organismo che coordina le attività nei territori occupati. In questi giorni è giunto a Roma, presumibilmente in vacanza

"È a Roma, l'Italia lo arresti". La richiesta della Ong belga contro il generale israeliano
00:00 00:00

La Hind Rajab Foundation (Hrf) è un'organizzazione belga che si prefigge il compito di attuare "azioni legali offensive contro autori, complici e istigatori di crimini di guerra e crimini contro l'umanità in Palestina" ispirandosi alla memoria di Hind Rajab, la bambina palestinese di sei anni trovata morta a Gaza il 10 febbraio 2024, per il cui decesso viene accusato l'esercito israeliano.

Perché la ONG belga vuole Alian

L'organizzazione belga chiede ora all’Italia di arrestare il generale israeliano Ghassan Alian, pezzo da novanta dello Stato ebraico in quanto capo del Cogat, l’organismo che coordina le attività nei territori occupati. Alian si trova attualmente a Roma, così che la Hind Rajab Foundation ha presentato casi alla Corte Penale Internazionale e alle autorità italiane, sollecitando il suo arresto immediato per genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra. Alian, che ha pubblicamente definito i palestinesi di Gaza "animali umani", non ha immunità da procedimenti giudiziari.

Il generale Alian, di origini druse, è appena giunto in Italia, presumibilmente in vacanza. Questo pone Roma in nuova scomoda situazione di limbo. Stando a quanto riferiscono i responsabili della Ong belga, un legale italiano avrebbe inviato una denuncia scritta contro il generale Alian sia alla Corte penale internazionale dell’Aia, sia alle autorità giudiziarie del nostro Paese. “L’abbiamo inviata anche al ministero della Giustizia”, hanno fatto sapere i responsabili di Hrf a Repubblica, ma al ministero fino ieri non risultava nulla. Né si hanno notizie di un interessamento della procura alla vicenda. Ma i legali dell'organizzazione, dal Belgio, insistono: l’Italia è firmataria dello Statuto di Roma quindi è obbligata quantomeno ad aprire un’inchiesta.

Chi è il generale Alian

A capo del Cogat dall’aprile 2021, Alian ha supervisionato l’amministrazione della Cisgiordania e il lungo blocco di Gaza. Dopo il 7 ottobre 2023, ha supervisionato l'assedio totale della Striscia. I rapporti delle Nazioni Unite e delle organizzazioni per i diritti umani hanno descritto questa azione come un crimine di guerra e crimine contro l’umanità.

Lo scontro tra Alian e le Nazioni Unite era esploso nel luglio scorso, quando il Cogat aveva dichiarato all'Alta Corte di giustizia che le Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie non stavano sfruttando gli sforzi compiuti da essa e dall'esercito per facilitare la fornitura di assistenza, affermando di non essere riuscite a raccogliere e distribuire circa il 35% degli aiuti portati a Gaza da Israele nel mese di giugno. Alian aveva respinto le affermazioni delle Nazioni Unite e di altri gruppi umanitari secondo cui il corridoio per la distribuzione degli aiuti umanitari aperto dall'esercito dal valico di Kerem Shalom nel sud-est di Gaza fino alla Striscia di Gaza centrale fosse in qualche modo pericoloso per il personale di tali organizzazioni, affermando che circa 150 camion del settore privato lo utilizzano ogni giorno. Alian si era anche spinto a dichiarare che non vi è alcuna crisi umanitaria nella Striscia di Gaza, grazie all'accesso praticamente illimitato degli aiuti umanitari nella primavera dello scorso anno.

I timori del governo Netanyahu

L'organizzazione belga raccoglie molte delle sue informazioni sul web, in particolar modo dai social network ma anche dai blog dove i militari dell'Idf raccontano le proprie esperienze di combattimento. Per adesso questo non ha portato ad esiti significativi, impegnando esclusivamente le ambasciate israeliane a suon di carte bollate.

Il governo Netanyahu è però assai preoccupato dalle richieste di arresti che si moltiplicano tanto da indurre Stato maggiore a consigliare ai memnri dell'Idf di non mostrare il proprio operato sui social, fornendo un prontuario in cui sono indicati i Paesi dove i militari potrebbero incorrere in problemi legali.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica