Se Meta chiude il suo quarto trimestre con ricavi stellari, vola anche a Wall Street, dove arriva a guadagnare fino al 5%, spinta in parte dal patteggiamento con Donald Trump per risolvere la vicenda del 2021 sulla sospensione degli account del presidente in seguito all'assalto del 6 gennaio a Capitol Hill. In base all'accordo raggiunto, Meta si impegna a pagare 25 milioni di dollari senza ammettere alcun illecito. Del totale versato, circa 22 milioni finiranno in un fondo per la biblioteca presidenziale mentre il resto coprirà le spese legali.
È l'ultimo caso di una grande azienda che patteggia con il presidente, il quale ha minacciato punizioni contro i suoi critici e rivali, e arriva mentre Meta e il suo amministratore delegato, Mark Zuckerberg, si sono uniti ad altre grandi aziende tecnologiche nel tentativo di collaborare con la nuova amministrazione Trump. Zuckerberg ha fatto visita a Trump a novembre nel suo club privato in Florida, andando a inoltire la schiera dei funzionari del settore tecnologico, commerciale e governativo che si sono recati in pellegrinaggio dal presidente eletto per cercare di ricucire i rapporti con il con la nuova amministrazione Usa. Meta ha anche fatto una donazione di un milione di dollari al comitato per l'insediamento di Trump e Zuckerberg è stato uno dei molti miliardari a cui è stato concesso un posto in prima fila durante la cerimonia di insediamento di Trump insieme a Sundar Pichai di Google, Jeff Bezos di Amazon e, ovviamente, Elon Musk.
Secondo quanto riferiscono fonti del Wall Street Journal, Trump ha firmato l'accordo di conciliazione mercoledì nello Studio Ovale. L'accordo arriva dopo che il mese scorso ABC News ha raggiunto un accordo con la biblioteca presidenziale di Trump per dirimere una causa per diffamazione relativa all'affermazione del conduttore George Stephanopoulos in onda, secondo cui il presidente eletto sarebbe stato ritenuto civilmente responsabile di aver stuprato una scrittrice. Il network ha inoltre accettato di pagare un milione di dollari allo studio legale dell'avvocato di Trump, Alejandro Brito. L'accordo di transazione descrive il pagamento della biblioteca presidenziale da parte della ABC come un “contributo di beneficenza”, con il denaro destinato a un'organizzazione no-profit che verrà istituita in relazione alla biblioteca ancora da costruire.
La causa con Meta si inserisce nell'alveo di una di una serie di azioni legali che Trump ha intentato nel luglio 2021 contro le società di social media che avevano sospeso i suoi account. Un giudice federale respinse la causa con Twitter e quella con Google venne archiviata amministrativamente nel 2023, anche se potrebbe essere riaperta. John P. Coale, che ha rappresentato Trump nella causa con Meta, ha discusso per la prima volta l'idea di citare in giudizio le grandi aziende tecnologiche in un incontro del 2021 con Trump.
Era un periodo in cui il presidente era politicamente al suo minimo storico, dopo essere stato messo sotto accusa per la seconda volta. Nessuno avrebbe allora scommesso sul fatto che una causa intentata da Trump quasi quattro anni fa, con scarse possibilità di successo, si sia trasformata in un accordo stellare a favore del presidente.
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