Caduta Damasco, restano da chiarire le sorti e il futuro del presidente siriano, mentre per ore voci e supposizioni si sono sovrapposte in maniera schizofrenica. Bashar el-Assad era scomparso nel nulla da ore: perprima la Reuters, citando alti ufficiali dell'esercito, aveva riferito che il presidente sarebbe salito su un aereo e partito per una destinazione sconosciuta. Ora giunge la conferma: la Russia ha concesso asilo ad Assad e ai suoi familiari per motivi umanitari. Lo scrivono le agenzie russe, confermando che l'ex presidente siriano è giunto a Mosca con la sua famiglia.
I misteri di questa notte
Sotto la lete d'ingrandimento in queste ore era stato l'ultimo volo a decollare da Damasco, un Illyushin76 con numero di volo Syrian Air 9218 il cui trasponder è stato spento poco dopo il decollo sopra la città di Homs, in mano ai ribelli. Il primo ministro siriano Mohammed Ghazi al-Jalali aveva detto ad Al-Arabiya di non avere informazioni su dove fossero il presidente Assad e il suo ministro della Difesa Ali Abbas, affermado di averlo sentito per l'ultima volta sabato sera. "Assad ha lasciato la Siria dopo aver dato ordine che ci fosse un pacifico passaggio di potere", ha sostenuto il ministero degli Esteri russo citato dalla Bbc. Mosca aveva aggiunto che non era chiaro dove si trovasse e che il ministero non aveva preso parte ai colloqui sulla sua partenza.
Assad era diretto in Africa dopo essersi visto respingere da diversi Paesi. A sostenerlo, parlando con la Tass, era stato, invece, Anas al-Abda, membro del comitato politico della Coalizione nazionale delle forze di opposizione e rivoluzionarie siriane. "Non ci sono ancora notizie certe sulla posizione di Assad. Sappiamo che ha chiesto il permesso di recarsi in diversi Paesi, tra cui la Russia, ma gli è stato rifiutato. Potrebbe essersi diretto in qualche Paese dell'Africa. Il popolo siriano, a sua volta, vuole che sia processato da un tribunale siriano", ha affermato.
Emirati o Russia?
"Assad ha lasciato Damasco verso mezzanotte ieri sera ed è volato verso una base russa in Siria con l'intenzione di proseguire da lì per Mosca. Non abbiamo ancora indicazioni chiare se abbia lasciato la Siria". Aveva scritto su X il noto giornalista Barak Ravid di Axios, citando una fonte israeliana, mentre una fonte statunitense confermava che a Washington "abbiamo seguito Assad mentre lasciava Damasco la scorsa notte e crediamo che stesse progettando di volare a Mosca". "Assad ha lasciato la Siria passando per l'aeroporto internazionale di Damasco prima che le forze di sicurezza dell'esercito abbandonassero la struttura", ha detto all'AFP Rami Abdel Rahman, capo dell'Osservatorio siriano per i diritti umani. L'agenzia di stampa, tuttavia, non era stata in grado di confermare immediatamente la notizia.
L'alto diplomatico emiratino Anwar Gargash, invece, aveva respinto più volte una domanda che gli chiedeva direttamente se il deposto presidente siriano si fosse recato negli Emirati Arabi Uniti, affermando che si trattava di una "nota a piè di pagina nella storia", senza rispondere. L'ipotesi è che Assad avrebbe potutto ercare asilo negli Emirati Arabi Uniti, dove è noto che la sua famiglia allargata possiede proprietà in quel di Dubai. I dati di tracciamento dei voli avevano, infatti, mostrato jet privati in movimento ieri tra Damasco, Siria ed Emirati Arabi Uniti.
Il giallo dell'aereo, la pista ungherese
A sparigliare le carte, un'indiscrezione di Reuters: inizialmente l'aereo con a bordo Assad, avrebbe volato verso la regione costiera della Siria, roccaforte della setta alawita di Assad, ma poi ha fatto una brusca inversione a U e ha volato nella direzione opposta per alcuni minuti prima di scomparire dalla mappa. Reuters non era stata in grado di accertare chi si trovasse a bordo. Due fonti siriane avevano affermato che esisteva un'altissima probabilità che Assad potesse addirittura essere morto in un incidente aereo, poiché restava un mistero il motivo per cui l'aereo ha fatto una brusca inversione a U ed è scomparso dalla mappa, secondo i dati del sito web Flightradar.
Nelle ultime ore, tuttavia, si era aperta anche una "pista ungherese": ieri sera, infatti, al terminal 1 dell’aeroporto di Budapest-Ferihegy sarebbe atterrato un aereo Syrian Air nel bel mezzo di ferree misure di sicurezza, utilizzando personale diverso da quello aeroportuale (al quale è stato ordinato di non avvicinarsi).
In tarda serata, il braccio destro di Viktor Orbán ha liquidato tutto come fake new bollando le foto come risalenti al 2012. Di questa suggestiva ipotesi, per nulla campata in aria ma da verificare, resta solo una certezza: Assad ha sì cercato l'aiuto del premier ungherese negli ultimi giorni. Il suo ruolo? Quello di ponte verso Mosca.
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