La Russia ha lanciato un chiaro avvertimento all'indirizzo degli istruttori stranieri delle forze armate ucraine, gli stessi che stanno aiutando Kiev a contenere l'offensiva dell'esercito russo. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa che, indipendentemente dal loro Paese di origine e provenienza, questi addestratori non sono immuni agli attacchi nei loro confronti. Detto altrimenti, Mosca considera chiunque sostenga sul campo le operazioni belliche dell'Ucraina alla stregua di un potenziale obiettivo da neutralizzare. Nei giorni scorsi Vladimir Putin in persona aveva commentato alcuni documenti riguardanti la presenza di istruttori francesi nei centri di addestramento ucraini. "Gli specialisti (occidentali ndr) sono in Ucraina sotto le spoglie di mercenari", aveva dichiarato il presidente russo ipotizzando che fossero quelli stessi militari ad utilizzare le armi di Kiev contro la Federazione Russa.
L'avvertimento di Mosca
Nessuna immunità né pietà per gli istruttori occidentali: eccolo il messaggio inviato da Mosca a Europa e Stati Uniti. "Il fatto è che tutti gli istruttori coinvolti nell'addestramento dei militari del regime ucraino non hanno alcuna immunità agli attacchi contro di loro. Non importa se sono francesi o no", ha dichiarato Peskov spiegando che la Russia sta portando avanti l'operazione in Ucraina "in conformità con gli scopi e gli obiettivi formulati dal comandante in capo supremo".
Secondo quanto riportato da Le Monde, Emmanuel Macron vorrebbe nello specifico formare una coalizione europea di addestratori militari da spedire in Ucraina. In ogni caso nulla è stato ancora definito: potrebbe essere questione di settimane, o addirittura di giorni, prima che gli specialisti francesi (e non solo) vengano inviati sul territorio ucraino. Le consultazioni sull'argomento accelereranno nei prossimi giorni, in vista di un possibile annuncio in occasione della visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky in Francia per celebrare l'80esimo anniversario dello sbarco in Normandia, il 6 e 7 giugno. Macron potrebbe quindi svelare le linee generali dell'iniziativa tre mesi e mezzo dopo aver affermato che non avrebbe escluso l’invio di rinforzi militari occidentali in Ucraina (26 febbraio).
"Gli accordi sono molto avanzati e potremmo aspettarci qualcosa la prossima settimana", ha dichiarato una fonte anonima a Reuters. Certo è che la mossa di Parigi ha già provocato la reazione (verbale) del Cremlino. Mosca ha fatto capire che gli istruttori, o chi per loro, saranno paragonati a soldati ucraini. E dunque a nemici da eliminare.
Il piano di Macron
La Francia ha precedentemente addestrato migliaia di truppe ucraine, ma sul territorio dell'Ue, mentre Putin ha più volte lasciato intendere che la presenza di truppe francesi regolari in Ucraina sarebbe un passo verso un conflitto globale.
L’addestramento proposto da Parigi riguarderebbe principalmente lo sminamento, la manutenzione operativa delle attrezzature e la competenza tecnica sugli aerei da guerra occidentali. Pare che lo scorso lunedì il comandante in capo dell'Ucraina abbia firmato la documentazione necessaria affinché gli istruttori francesi potessero presto iniziare a visitare i centri di addestramento di Kiev.
Intanto, il vice ministro degli Esteri russo, Sergei Ryabkov, ha tracciato una chiara linea rossa: "Vorrei mettere in guardia i personaggi americani da errori di calcolo che potrebbero avere conseguenze fatali.
Per qualche ragione sconosciuta, essi sottovalutano la gravità del contraccolpo che potrebbero ricevere". Le parole di Raybkov si riferiscono, nello specifico, al via libera degli Usa all’utilizzo delle armi statunitensi da parte di Kiev per colpire obiettivi in territorio russo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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