Dopo settimane, torna a parlare l'uscente segretario della Nato Jens Stoltenberg a proposito del sostegno bellico dell'Alleanza all'Ucraina. Lo fa in ore molto complesse che segnano, da un lato, una recrudescenza degli attacchi russi e, dall'altro, i tentativi di sfondamento oltreconfine da parte delle forze di Kiev. Non solo, ma interviene in una settimana cruciale per il warfare ucraino, che ha presentato al mondo i propri manufatti: un grande passo avanti, ma anche un messaggio ben preciso ai patron occidentali.
Le parole di Stoltenberg, l'indiscrezione di Politico
"L'Ucraina continua a intercettare missili russi quotidianamente, salvando innumerevoli vite. Ma la capacità dell'Ucraina di mantenere le proprie difese richiede maggiori rifornimenti e più supporto. Sulla scia dell'ultimo assalto russo, gli Alleati hanno ribadito oggi che stanno intensificando i loro aiuti militari all'Ucraina", ha dichiarato Stoltenberg, alla riunione del Consiglio Nato-Ucraina a livello di ambasciatori, convocata su richiesta di Volodymyr Zelensky. "Dobbiamo continuare a fornire all'Ucraina l'equipaggiamento e le munizioni di cui ha bisogno per difendersi dall'invasione russa. Ciò è fondamentale per la capacità dell'Ucraina di rimanere in lotta", ha aggiunto.
Attraverso Politico, emerge un dettaglio importante, da confermare. L'Unione Europea, su richiesta di Kiev, starebbe considerando l'addestramento dei soldati in Ucraina "se fossero soddisfatte le necessarie condizioni politiche ed operative". Lo indica un documento del Servizio europeo per l'azione esterna (Seae) visionato dal quotidiano on line. A questo proposito vanno valutati a pieno i rischi e le possibili misure di mitigazione, nonché i vantaggi politici e operativi di condurre un addestramento sul suolo ucraino. Il documento, di circa 30 pagine, reca la data del 22 luglio ed è intitolato Strategic Review of Eumam Ukraine. Un'idea che incontra da tempo il favore della Francia e della Lituani, ma non quella di Berlino.
La situazione sul campo e le promesse degli Alleati
Il presidente ucraino, intanto, ha affermato che la situazione attorno alla città orientale di Pokrovsk, un hub logistico chiave nella regione di Donetsk, risulta estremamente difficile. "Pokrovsk e altre aree nella regione di Donetsk sono estremamente difficili: gli sforzi chiave russi e le forze più grandi sono concentrate lì", ha affermato Zelensky nel suo discorso serale, citando un rapporto del capo dell'esercito Oleksandr Syrsky.
Il meeting di oggi arriva dopo un mese dal vertice di luglio, nel quale numerosi membri dell'Alleanza avevano promesso ulteriori sistemi di difesa aerea strategici all'Ucraina, comprese più batterie Patriot: da qui l'impegno a fornire un minimo di 40 miliardi di euro di assistenza alla sicurezza nel prossimo anno. Gli alleati hanno anche concordato di coordinare l'assistenza alla sicurezza e l'addestramento per l'Ucraina, con un nuovo comando della Nato che assumerà questi compiti e che diventerà operativo a settembre su richiesta dell'Ucraina. Il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov - si spiega in un comunicato - ha informato gli Alleati tramite videoconferenza sulla situazione di sicurezza attuale e sulle priorità in termini di capacità.
L'atteggiamento di Stoltenberg negli ultimi mesi
Negli ultimi mesi il segretario dell'Alleanza Atlantica non ha fatto mistero della propria decisa scelta di campo verso l'Ucraina. Ma soprattutto Stoltenberg, era la fine di maggio, aveva tirato dritto sulla questione annosa delle restrizioni all'uso delle armi in territorio russo. Il Segretario aveva, infatti, invitato gli alleati a eliminare le restrizioni sull'uso delle armi da parte dell'Ucraina per colpire obiettivi militari all'interno della Russia. Erano giorni di complessi combattimenti a Kharkiv, vicino al confine, e una svolta copernicana sembrava necessaria. Nella visione del Segretario dell'Alleanza negare all'Ucraina la possibilità di usare queste armi contro obiettivi militari legittimi sul territorio russo rende molto difficile per Kiev difendersi.
Qualche giorno dopo, infatti, era tornato sull'argomento, rincarando la dose, chiedendo agli alleati di riconsiderare alcune restrizioni rimarcando il diritto all'autodifesa dell'Ucraina, e che, sulla base della legge internazionale, il diritto alla difesa include il diritto di colpire obiettivi militari legittimi fuori dall'Ucraina. Stoltenberg, infatti, aveva stressato il significato degli eventi in corso a Kharkiv: le forze russe attaccavano oltreconfine, in territorio ucraino. La linea del fronte era arrivata a coincidere più o meno alla linea di confine.
"Non poter attaccare le forze russe dall'altra parte del confine vuol dire ridurre l'abilità delle forze ucraine di difendersi", aveva tuonato il Segretario. Zelensky è tornato sul medesimo argomento, chiedendo all'Occidente di togliere le restrizioni all'uso di missili a lungo raggio su territorio russo, in modo da porter colpire la Russia in profondità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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