Dmitry Medvedev ha ormai da tempo indossato l'abito dell'esponente più radicale della nomenclatura russa. E pensare che quando è salito al Cremlino nel 2008, nell'ambito della staffetta con il predecessore e successore Vladimir Putin, ha mostrato il volto più conciliante con l'occidente.
Oggi Medvedev è vice presidente del consiglio di sicurezza russo. Un ruolo di certo non secondario che rende le sue sempre più estreme dichiarazioni non banali. Nelle scorse ore l'ex presidente russo ha parlato di armi e, in particolare, ha tenuto a precisare che "Mosca al momento non ha usato tutto il suo potenziale”. Una minaccia esplicita e non più di tanto velata.
Gli avvertimenti di Medvedev
Il numero due del consiglio di sicurezza di Mosca usa spesso Telegram per le sue roboanti dichiarazioni. È nel suo canale che mesi fa ha parlato di un “odio viscerale” verso gli occidentali. Ed è sempre qui che ha fatto riferimenti diretti alla possibilità anche di usare l'atomica se necessario.
Nelle scorse ore Medvedev è tornato a parlare di armi. “La Russia non ha ancora utilizzato tutto il suo arsenale di possibili mezzi di distruzione – ha scritto – perché ogni cosa ha il suo tempo”. Una frase con il quale l'ex delfino di Putin ha lanciato una nuova importante minaccia.
Una minaccia non nuova. Il 10 ottobre, dopo il più importante bombardamento russo contro le città ucraine attuato in risposta al sabotaggio del viadotto Kerch, Medvedev ha dichiarato senza mezzi termini che quello “era solo l'inizio”.
Tempo al tempo sembra quindi voler dire l'ex presidente. “La Russia – ha infatti proseguito il vice presidente del consiglio di sicurezza – per ovvi motivi, chiari a tutte le persone ragionevoli, non ha ancora utilizzato il suo intero arsenale di possibili mezzi di distruzione. E non ha colpito tutti i possibili obiettivi nemici situati in aree popolate”.
“C’è un tempo per tutto – ha poi aggiunto Medvedev, con un nuovo riferimento quindi al tempo – solo la più stretta unità, il duro lavoro quotidiano e il morale più alto possono garantire la vittoria del Paese”.
“Noi da soli contro la Nato”
Le frasi dell'ex presidente russo sono interpretabili come un fulmineo commento al recente ritiro russo da Kherson. Un episodio quest'ultimo destinato a impattare nel morale dei russi, tanto dei militari quanto dei cittadini. Per questo Medvedev ha tenuto a precisare che ancora la vera guerra di Mosca deve iniziare. Ma, al tempo stesso, nelle sue dichiarazioni sembra arrivare anche una sorta di giustificazione alle recenti perdite territoriali russe.
“Noi – ha infatti aggiunto – stiamo combattendo da soli contro la Nato e il mondo occidentale e qualsiasi parallelismo con il passato è
sbagliato, tranne per il fatto che sappiamo come distruggere il nemico”.“Al giorno d’oggi – ha concluso Medvedev – solo la Russia è in grado di dare forma ad un futuro ordine mondiale equo, e non l’Occidente”.
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