Nuovo attacco di Israele su Beirut poco dopo la fine del discorso alle Nazioni Unite del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Il portavoce dell'Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha dichiarato che l'aeronautica militare israeliana ha colpito il quartier generale di Hezbollah a Beirut. L'epicentro degli attacchi è ancora una volta il sobborgo di Dahiyeh, roccaforte dei proxy iraniani. Mentre è ancora incerta la sorte di Hassan Nasrallah, è confermata la morte di sua figlia Zeinab, sua discepola.
L'Idf ha annunciato di aver ucciso Muhammad Ali Ismail, comandante dell'unità missilistica di Hezbollah e il suo vice Hossein Ahmed Ismail. Con loro altri comandanti e membri del gruppo. L'esercito israeliano sta colpendo anche la città costiera libanese di Tiro, situata a 88 chilometri circa della capitale, puntando obiettivi di Hezbollah.
Possibili nuovi raid su Beirut. Hezbollah lancia 65 razzi su Safed
Nelle ultime ore, i caccia israeliani stanno colpendo diversi obiettivi di Hezbollah nel Libano meridionale e nel centro del Paese. Secondo le Idf, tra gli obiettivi ci sono i lanciarazzi puntati verso Tel Aviv ed edifici utilizzati come depositi di armi. In risposta, Hezbollah ha rilasciato una dichiarazione in cui rivendica la responsabilità del lancio di 65 razzi contro la città di Safed: gravissimi i danni, mentre una donna è rimasta ferita. Ancora nessuna dichiarazione, però, sul raid a Beirut. Poco dopo l'attacco, il movimento aveva annunciato l'uscita di un comunicato, confermando le buone condizioni del suo leader Nasrallah. Nel frattempo, le sirene risuonano nella Bassa Galilea, in particolare a Karmiel, Sakhnin e Deir al-Asad, nonchè a Nahariya, nella Galilea occidentale.
L'Idf ha invitato i civili libanesi che si trovano nei pressi di alcuni edifici del sobborgo Dahiyeh ad evacuare immediatamente: è in corso, infatti, un nuovo attacco. Il col. Avichay Adraee, portavoce in lingua araba delle forze israeliane ha pubblicato mappe ben dettagliate accanto all'annuncio, invitando la popolazione a distanziarsi di almeno 500 metri da tre siti precisi: si tratta del quartiere Al-Laylaki, e in particolare dell'edificio Munir Shadid; del quartiere di Al-Hadath (edificio Sheet e Al-Salam Complex), presumibilmente utilizzati da Hezbollah. "Vi trovate in prossimità di interessi di Hezbollah e, per la vostra sicurezza e quella dei vostri cari, siete obbligati ad evacuare immediatamente gli edifici", questo il messaggio diffuso dal colonnello.
Il contrammiraglio Daniel Hagari afferma che i jet israeliani stanno pattugliando lo spazio aereo vicino all'aeroporto internazionale di Beirut e non permetteranno che "voli ostili armati" vi atterrino. "È un aeroporto civile per scopi civili e deve rimanere tale", ha aggiunto. "Finora, il Libano, contrariamente alla Siria, ha agito negli anni in modo responsabile e non ha consentito il trasferimento di armi attraverso l'aeroporto civile", ha concluso Hagari.
Nasrallah obiettivo del raid in Libano
Israele avrebbe avvertito gli Stati Uniti poco prima del raid: lo riporta l'emittente israeliana Kan, secondo cui sarebbe stato utilizzate bombe penetranti (le cosiddette bunker busters). Tuttavia, le autorità di Washington tendono a precisare di essere state informate da Israele solo quando l'operazione era già in corso e i caccia erano già in volo. "Non abbiamo ricevuto in precedenza nessuna informazione in precedenza", precisa una fonte Usa alla Cnn, spiegando che la comunicazione avvenuta "non si qualifica come un avvertimento". Un alternarsi di versioni e smentite, che riflettono i difficili rapporti tra Washington e Tel Aviv in questo momento.
Non è ancora chiaro se Nasrallah sia rimasto ucciso nell'attacco. Le Idf hanno aggiunto che non sono previste modifiche alle linee guida per i civili israeliani. L'attacco è avvenuto un'ora dopo che migliaia di persone avevano partecipato ai funerali di un alto comandante di Hezbollah. La televisione al-Manar, media del Partito di Dio, riferisce che sei edifici sono stati distrutti e che ci sono state molte vittime nei molteplici attacchi. Le riprese trasmesse mostrano almeno un cratere fumante nel sito dell'attacco.
Nasrallah illeso?
Secondo quanto riferisce il giornalista Barak Ravid su Axios, questo è stato il più grande attacco israeliano a Beirut dalla guerra del 2006 in Libano. I funzionari israeliani affermano che pezzi da novanta di Hezbollah erano al quartier generale al momento dell'attacco. Una fonte vicina a Hezbollah, citata dall'Afp, aveva anch'essa confermato che Nasrallah sarebbe rimasto illeso; tuttavia, proprio i pasdaran -che avevano dato la stessa conferma- hanno poi ritirato la notizia, sostenendo di non avere prove al riguardo.
Nasrallah era con i suoi vice a Beirut per "una veloce visita" al momento del raid israeliano secondo quanto rivela una fonte Usa all'Abcnews. Una fonte della sicurezza libanese, citata dall'emittente panaraba Sky News Arabia, tuttavia, sostiene che i contatti con Nasrallah sono stati completamente interrotti. Un funzionario israeliano, citato dal Times of Israel, sostiene che è molto difficile immaginare che Nasrallah esca vivo da un simile attacco: quest'ipotesi sembra essere confermata anche dall'emittente Channel 12. Più cauta l'altra grande azienda televisiva israeliana, Channel 13, che sostiene come in Israele ci sia "cauto ottimismo" sulla riuscita dell'attacco.
Netanyahu lascia New York, l'ira di Teheran
Netanyahu, intanto, ha abbandonato il briefing con i giornalisti israeliani assieme ai suoi consiglieri dopo il suo discorso alle Nazioni Unite. Il suo segretario militare, il maggiore generale Roman Gofman, gli ha sussurrato qualcosa all'orecchio pochi minuti prima: il primo ministro rientrerà presto in Israele, partendo da New York stasera alle 20:00 ora locale. L'ufficio di Netanyahu ha diffuso una foto in cui si vede il primo ministro israeliano approvare al telefono l'attacco aereo al quartier generale di Hezbollah. Nella foto pare essere nel suo hotel di New York, insieme al suo segretario militare e al capo di stato maggiore. La decisione di recarsi all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nonostante l'escalation “era parte di un diversivo” per far credere a Nasrallah che Israele non lo avrebbe preso di mira mentre il premier era a New York: questa la ricostruzione di un alto funzionario israeliano al Telegraph.
Dura la reazione dell'Ambasciata iraniana in Libano, che afferma che il grande attacco rappresenta una "pericolosa escalation che cambierà le carte in tavola" e che "porterà al suo autore una punizione appropriata". A Teheran, l'ayatollah Ali Khamenei ha convocato per questa sera una riunione d'emergenza del Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale presso il compound in cui risiede. Ali Larijani, consigliere della guida suprema iraniana, ha dichiarato alla televisione di stato iraniana che “qualsiasi leader della Resistenza verrà sostituito”. "La Resistenza ha leader e quadri forti, e ogni leader che verrà martirizzato verrà sostituito", ha detto dopo l'attacco israeliano a un centro di comando di Hezbollah nel sud di Beirut.
Prosegue anche la valutazione dei danni e delle vittime. Le squadre della protezione civile sono ancora a lavoro per spegnere gli incendi scoppiati sul luogo dell'esplosione.
Almeno 6 persone sono state uccise e 91 ferite negli ultimi attacchi israeliani contro Hezbollah nella periferia meridionale di Beirut, afferma il ministero della Salute libanese, descrivendo questo come un bilancio preliminare.
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