Il missile "Diamante" di Hezbollah: come funziona e cosa è in grado di fare

L'arsenale del Partito di Dio si è rafforzato dall'ultimo conflitto con Israele. "Tutto ciò che hanno gli iraniani, lo abbiamo noi" afferma un ex ufficiale sciita

Il missile "Diamante" di Hezbollah: come funziona e cosa è in grado di fare
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Hezbollah ha rafforzato il suo arsenale dall’ultimo conflitto con Israele e non ha mai smesso di testare nuove armi come il “missile diamante” mettendo nel mirino obiettivi delle Forze di difesa israeliane (Idf) schierate lungo quello stesso confine che potrebbe assistere, da un momento all’altro, all’operazione terrestre paventata da Tel Aviv e sconfessata dal resto del mondo che teme l’ennesima escalation. Un'invasione del Libano eleverebbe infatti ulteriormente il livello del conflitto in Medio Oriente.

Il Partito di Dio libanese ha perso molti dei suoi ufficiali di alto livello e di grado intermedio nell’operazione di sabotaggio che lo ha colpito attraverso l’esplosione di walkie-talkie e cercapersone, ma non si è visto intaccare le riserve di razzi, droni esplosivi e missili anticarro che compongono un vasto arsenale sconosciuto anche al Mossad. Tra le nuove armi che potrebbero contrastare l’operazione terrestre lanciata da Israele - che adopererà sicuramente un grande numero di tank Merkava e corazzati per il trasporto truppe Namer - viene segnalato il missile anticarro guidato di fabbricazione iraniana “Almas”, che significa Diamante in persiano.

Un walkie-talkie di Hezbollah esploso a Baalbek, nel Libano orientale
Un walkie-talkie di Hezbollah esploso a Baalbek, nel Libano orientale

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, che ha consultato analisti militari esperti, questo sistema d’arma anti carro "conferisce a Hezbollah un grado di precisione molto più elevato nei suoi attacchi rispetto all'ultima guerra con Israele nel 2006”. In questi mesi non è mai mancata occasione per ricordare come i miliziani libanesi di Hezbollah rappresentino un avversario ben diverso e ben più temibile di Hamas per preparazione e armamento.

Gli analisti militari ritengono che il missile Diamante non sia altro che una “versione modificata” del missile israeliano Spike prodotto dall’azienda Rafael e catturato durante il conflitto del 2006. Un caso di reverse engineering dunque. Il missile Diamante/Almas, condotto sul bersaglio da un cercatore di guida per immagini elettro-ottiche nella configurazione fire-and-forget, è armato da una testata anticarro tandem ad alta penetrazione e sarebbe stato sviluppato in tre versioni enumerate per differenziare gittata e prestazione di guida. La gittata, che consente di colpire obiettivi oltre la propria visuale o linea di vista, è compresa tra i 4 chilometri e i 16 chilometri e, almeno un paio di questi missili, sono stati già mandanti a segno contro obiettivi nel Settore nord di Israele dall’inizio delle ostilità a Gaza.

Negli ultimi mesi Hezbollah si è concentrato nei preparativi per una nuova guerra con Israele, che invece sembra “decisa” a voler mettere in sicurezza il Settore nord imponendo una fascia cuscinetto per risolvere il problema degli sfollati sottoposti al continuo pericolo dei razzi sparati dal confine libanese.

Secondo quanto riportato da un un ex ufficiale militare di Hezbollah al Wall Street Journal, in questo momento il “sud del Libano Sud è un alveare” di bunker, tunnel e posizioni dotate di armi contrabbandate dall’Iran che non ha mai smesso di fornire armi leggere, granate a

razzo del tipo Rpg e, sopratutto, missili balistici per colpire il territorio israeliano. Come quello recentemente lanciato per colpire il quartier generale del Mossad, ma poi intercettato e abbattuto nei cieli di Tel Aviv.

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