La Russia continua a svuotare le carceri e a mandare “volontari” dalle colonie penali al fronte. Il Consiglio della Federazione, la camera alta del parlamento di Mosca, ha approvato un disegno di legge che consente a chi è stato condannato o è indagato per reati di media gravità di sostituire il periodo di detenzione con il servizio militare in Ucraina.
Un primo decreto del genere era entrato in vigore nel 2023 e si applicava anche ai crimini commessi prima della sua promulgazione. Ora, la pratica è stata sistematizzata e codificata all’interno del Codice penale e del Codice di procedura penale. Dalla possibilità di evitare il carcere andando in guerra sono esclusi coloro che hanno commesso reati contro l’incolumità pubblica, abusi sessuali su minori, atti di terrorismo o crimini contro i fondamenti dell’ordine costituzionale e della sicurezza dello Stato. Per quanto riguarda i cittadini russi che decideranno di firmare un contratto con le forze armate, la pena e le indagini che li riguardano saranno sospese. Una volta giunti al fronte, il loro comportamento sarà monitorato dai comandanti delle varie unità e, nel caso in cui una persona dovesse commettere un altro reato durante il servizio militare, i tribunali terranno conto delle sentenze precedenti. Se uno di questi “volontari” dovesse essere decorato nel suo periodo in Ucraina, potrà godere della cancellazione di ogni macchia dalla sua fedina penale.
La pratica di per sé non è una novità. Il primo che ne ha fatto ricorso durante il conflitto è stato Evgenij Prigozhin, il defunto capo della Compagnia Wagner, che nel periodo di “gloria” della sua Pmc ha reclutato migliaia di combattenti tra la popolazione carceraria russa. Dall’aprile del 2023, il governo di Mosca lo ha imitato istituendo le unità “Storm-Z”, battaglioni penali addestrati per una decina di giorni prima di essere spediti a combattere nelle zone calde come Bakhmut e Avdiivka, dove hanno sostenuto perdite comprese tra il 40 e il 70% degli effettivi. Una volta terminato il loro periodo di servizio, molti dei criminali sopravvissuti e tornati in Russia come uomini liberi hanno commesso altri reati, spesso violenti, creando un vero e proprio problema sociale in molte comunità del Paese.
Stando alle testimonianze raccolte dal Wall Street Journal, i giudici della Federazione riserverebbero loro anche un trattamento di più indulgente in ragione del fatto di aver combattuto contro Kiev. Altri “perdonati”, invece, cercano di tornare in guerra arruolandosi nelle unità del ministero della Difesa o faticano nel trovare un lavoro stabile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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