Il presidente russo Vladimir Putin ha convocato una riunione per discutere della situazione nella regione di Kursk, dove l’incursione delle forze ucraine è arrivata al settimo giorno. Secondo lo zar, l’obiettivo dell’operazione di Kiev è “seminare discordia e disaccordi, intimidire le persone, rovinare l'unità, ma la risposta dei cittadini russi è il sostegno unanime per le persone colpite e per l'esercito”.
Stando a quanto riportato da Ria Novostoi, Putin ha affermato che l’attacco dell’esercito ucraino “mostra perché il regime di Kiev ha rifiutato le offerte di pace di Mosca e dei mediatori" e che il Paese riceverà una “degna risposta” per la sua azione offensiva, aggiungendo che la Russia riuscirà a raggiungere tutti i propri obiettivi nella guerra in corso. Il leader della Federazione ha anche sottolineato che “il nemico sta eseguendo la volontà dei suoi padroni occidentali” e che “apparentemente, sta cercando di migliorare le sue posizioni negoziali in futuro”. Un’ipotesi, questa, che secondo Putin sarebbe ora completamente preclusa, perché “di che tipo di negoziati possiamo parlare con persone che colpiscono indiscriminatamente civili, infrastrutture civili o cercano di creare una minaccia per gli impianti di energia nucleare? È possibile parlare con loro?".
Il presidente russo ha sottolineato che la priorità di Mosca è "far sloggiare" gli ucraini dai territori che hanno occupato nell'ultima settimana e ha ordinato all'Fsb e alla Rosgvardia di contrastare efficacemente i gruppi di sabotaggio, oltre a chiedere a industria, trasporti, settore edile e medicina di fornire a tutti i servizi militari e di sicurezza che prendono parte all'operazione tutto ciò di cui hanno bisogno.
Durante la videoconferenza, Putin ha anche affermato che le perdite delle forze ucraine stanno “aumentando drammaticamente”, un’indicazione del fatto che i leader del “regime di Kiev” non stanno solo commettendo un crimine contro il popolo russo, ma anche “hanno intrapreso la strada dello sterminio degli stessi ucraini, che, a quanto pare, non considerano più come loro”. Lo zar ha anche sottolineato che “il nemico continuerà a cercare di destabilizzare la situazione nella zona di confine per scuotere la situazione politica interna nel nostro Paese”.
Per quanto riguarda la situazione sul campo, il governatore della regione di Kursk ha ammesso che gli ucraini controllano 28 località e che sono penetrate per 12 chilometri in Russia, lungo un fronte ampio 40 chilometri. Secondo Vladimir Putin, però, il ritmo della controffensiva delle truppe di Mosca è aumentato “di una volta e mezza”.
Il leader del Cremlino ha affermato che “lungo la linea di contatto di combattimento il ritmo delle operazioni offensive delle forze armate, dei volontari e dei veterani russi non solo non è diminuito, ma al contrario è aumentato”. A causa della fluidità del fronte, del ritmo elevato delle operazioni e della cosiddetta “nebbia di guerra”, al momento è impossibile verificare le informazioni che arrivano da entrambe le parti coinvolte nello scontro.
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