Lo schiaffo del Cremlino alla Wagner: raso al suolo cimitero inaugurato da Prigozhin

In Russia è stato demolito e raso al suolo un cimitero voluto da Prigozhin nello scorso mese di maggio. A denunciarlo è stato un combattente della Wagner sui social con un video diventato virale

Lo schiaffo del Cremlino alla Wagner: raso al suolo cimitero inaugurato da Prigozhin
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Il 9 maggio scorso, giorno del ricordo della vittoria nella seconda guerra mondiale, Evgenji Prigozhin si è fatto ritrarre in almeno due differenti cimiteri militari. Si trattava di memoriali ricavati nelle campagne russe, in cui hanno trovato dimora molti dei combattenti della Wagner deceduti durante i combattimenti in Ucraina.

Oggi, a distanza di 48 ore dalla sua morte, in Russia un combattente ha denunciato l'irruzione e la distruzione di almeno uno di questi cimiteri. Una circostanza che non è certo passata inosservata, sia ai sostenitori del leader della Wagner che agli analisti politici russi.

Il video diventato virale sui social

Le immagini mostrate da un giovane combattente della compagnia, il quale si è fatto ritrarre indossando una maglietta della Wagner, sembrano parlare chiaro. Il cimitero è uno di quelli inaugurati da Prigozhin a maggio. C'è ancora la lapide all'ingresso del memoriale, così come le bandiere della Wagner e le corone depositate direttamente dal capo della compagnia nei suoi video girati oramai tre mesi fa.

Tutto attorno però è stato distrutto o gravemente danneggiato. Il ragazzo protagonista del video, con il suo cellulare gira tra quello che oramai ha assunto l'aspetto di un anonimo campo immerso nella campagna russa. Le croci sopra le tombe dei combattenti deceduti sono state tolte e accatastate in più punti. Dei vialetti e dei sentieri non c'è più traccia, l'impressione è che qualcuno con un mezzo pesante sia passato a spianare tutto e a cancellare quel memoriale.

Sullo sfondo si vede in effetti un bulldozer e almeno due operai appaiono ancora intenti a lavorare all'interno del campo. Si sono salvate solo alcune corone di fiori, ma anche queste sono state prese e gettate in un angolo. Il tono di chi descrive la scena è molto duro. "Questo è un sacrilegio - dichiara il giovane con la maglietta della Wagner - Qui sono state sepolte molte persone che hanno lottato per la Russia, che cosa si sta facendo? Non avete timore di Dio?"

Il ragazzo indica poi le date scritte sulle croci abbandonate in un angolo del campo, in cui in gran parte dei casi l'anno del decesso è il 2023. "Non capisco cosa stanno facendo - ha poi esclamato l'autore del video indicando gli operai - quell'obelisco è stato inaugurato da Prigozhin". Le immagini sono state condivise sia su Telegram che su altri social russi. E non hanno certo contribuito a smorzare gli animi tra i fedelissimi di Prigozhin.

Il Cremlino prova a evitare la creazione di memoriali in favore di Prigozhin

Al momento poco è trapelato sui dettagli relativi a chi potrebbe aver dato l'ordine di spianare il cimitero voluto da Prigozhin. Non si sa quindi se ad autorizzare gli interventi sono stati gli amministratori locali oppure, al contrario, se disposizioni in tal senso sono arrivate direttamente da Mosca. Una cosa è però certa: il Cremlino in questo momento teme che la figura del capo della Wagner possa diventare quella di un martire.

In diverse città, subito dopo la conferma della morte di Prigozhin, simpatizzanti e combattenti della compagnia privata si sono radunati per rendere omaggio alla memoria dell'ex cuoco di Putin. La presenza sul territorio russo di interi cimiteri dedicati ai contractor morti in Ucraina, potrebbe quindi rappresentare l'occasione per la creazione di veri e propri memoriali in onore di Prigozhin.

Non solo, ma il capo della Wagner il 9 maggio scorso, nel mostrarsi all'interno dei nuovi cimiteri, aveva voluto lanciare un messaggio ben preciso: i suoi uomini in Ucraina stavano continuando a morire, mentre da Mosca il ministero della Difesa poco o nulla faceva per dare migliori armamenti ed equipaggiamenti.

Una polemica molto forte, destinata poi a montare definitivamente il 24 giugno scorso, data della tentata marcia sulla capitale russa. Cancellare quei cimiteri, potrebbe voler significare anche cancellare le tracce di uno degli scontri più drammatici che abbiano coinvolto l'apparato militare russo.

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