Ucraina, il piano di Francia e Regno Unito: "Tregua di un mese"

Il premier britannico chiude il vertice confermando l'impegno della "coalizione dei volenterosi" e svela la proposta ideata con Macron

Ucraina, il piano di Francia e Regno Unito: "Tregua di un mese"
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Il giorno del grande meeting al cospetto di Sir Starmer si è consluso. Fin dalle prime luci dell'alba uno dei principali esiti del nuovo concerto europeo è che Londra e Parigi stanno collaborando per mettere a punto un piano per la fine della guerra in Ucraina. Lo ha dichiarato alla Bbc Keir Starmer, grande cerimoniere del vertice sulla sicurezza di questo pomeriggio.

Il colpo di scena giunge però in tarda serata: Volodymyr Zelensky annuncia che "l'accordo sulle terre rare è pronto per essere firmato". Interrogato dai giornalisti sul suo viaggio alla Casa Bianca il presidente ucraino ha parlato della difficoltà di condurre trattative delicate in pubblico, precisando che quel formato "non era giusto", poiché "i nemici possono trarre vantaggio" da eventuali disaccordi tra alleati. Zelensky ha quindi precisato di non voler parlare dello scontro di venerdì a Washington, ma di voler invece passare a colloqui "costruttivi" sul futuro. "Se siamo costruttivi, il risultato positivo arriverà", ha affermato. Un ribatamento a centottanta gradi rispetto agli esiti di 72 ore fa nello Studio Ovale.

La proposta di Starmer e Macron

Francia e Gran Bretagna hanno proposto una tregua di un mese in Ucraina "nell'aria, nei mari e nelle infrastrutture energetiche". Lo ha riferito il presidente francese Emmanuel Macron in dichiarazioni a Le Figaro. Il vantaggio di una simile tregua è che "sappiamo misurarla" mentre il fronte è immenso, "l'equivalente della linea Parigi-Budapest", ha detto il presidente francese. Macron torna a casa anche con un altro obiettivo: il presidente francese ritiene che gli europei debbano aumentare il loro sforzo di difesa a circa il 3-3,5% del loro PIL rispetto al 2% attuale per rispondere al disimpegno americano in Europa.

"Non ci saranno truppe europee sul suolo ucraino nelle prossime settimane" ma solo dopo che sarà "firmata la pace", spiega il presidente francese. I soldati verrebbero schierati sul terreno solo in una seconda fase: i negoziati richiederanno diverse settimane e poi, una volta firmata la pace, ci sarà uno schieramento di truppe. "Vogliamo la pace ma non lo vogliamo a qualsiasi prezzo, senza garanzie", ha ribadito Macron.

"Se vogliamo essere credibili come europei nel nostro sostegno a lungo termine all’Ucraina, dobbiamo essere in grado di fornire delle garanzie di sicurezza solide. Stiamo cercando di muovere le cose. E abbiamo bisogno dell’Italia, di un’Italia forte che agisca a fianco della Francia, della Germania, nel concerto delle grandi nazioni. Per questo ho invitato il primo ministro italiano, Giorgia Meloni, lo scorso 17 febbraio". È l'appello che Macron lancia a Giorgia Meloni: "È necessario che l’Italia sia al nostro fianco, che si impegni in questo percorso, e che lo faccia da grande paese europeo, sulla scia di quanto ha fatto Mario Draghi. In questo momento dobbiamo restare uniti", ha detto ancora Macron.

Rigetta le conclusioni di Londra Viktor Orban. "I leader europei hanno deciso oggi a Londra che vogliono continuare con la guerra invece di optare per la pace. Hanno deciso che l'Ucraina deve continuare la guerra. Questo è male, pericoloso ed erroneo. L'Ungheria rimane dalla parte della pace. Ceterum censeo", scrive su X il premier ungherese.

Le reazioni dei leader europei

"Dobbiamo trasformare l'Ucraina in una sorta di riccio d'acciaio indigesto per i potenziali invasori", ha dichiarato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, al termine del vertice di Londra, ribadendo il sostegno dell'Europa a Kiev. Si tratta, fa notare il Guardian, della stessa terminologia utilizzata da Boris Johnson pochi giorni fa. Secondo la Presidente occorre urgentemente riarmare l'Europa" e la Commissione proporrà un piano in tal senso al Consiglio europeo del 6 marzo.

Il cancelliere tedesco uscente Olaf Scholz ha definito l’incontro "di grande valore", sottolineando come abbia rappresentato un'occasione cruciale per ribadire il sostegno europeo all'Ucraina, descritta come "vittima dell’aggressione russa". Scholz ha inoltre evidenziato l'importanza che Kiev possa avere un ruolo attivo nei negoziati sul proprio futuro. Interrogato sulla mancata partecipazione di Friedrich Merz, probabile successore alla cancelleria, il leader socialdemocratico ha chiarito che i due mantengono un dialogo costante.

Il premier polacco Donald Tusk ha definito l’incontro “storico”, evidenziando il momento critico per l’Europa. Ha ribadito che non ci sono dubbi su chi sia l’aggressore e su quale parte sostenga l’Europa, ma ha sottolineato la necessità di maggiori responsabilità finanziarie per la difesa. Ricordando che la Polonia è il paese NATO con la spesa più alta (4,7% del PIL), ha elogiato l’impegno crescente di altri stati. Ha poi escluso una frattura tra Europa e Stati Uniti, affermando che le relazioni transatlantiche devono restare forti. Sul vertice UE della prossima settimana, si è detto “cautamente ottimista”, convinto che sarà un messaggio chiaro a Mosca: l’Occidente non cederà al ricatto russo.

Dopo il vertice di Londra, Parigi ha sottolineato l'emergere di "un consenso" attorno all'accelerazione di "una difesa europea propria" e di una discussione "sull'impegno americano". Lo ha appreso Bfm Tv da sue fonti diplomatiche. Quanto all'incontro fra Emmanuel Macron e il premier britannico, i due leader hanno parlato dell'obiettivo di "rilanciare" il dialogo "fra Stati Uniti e Ucraina" e "costruire una pace duratura".

La conferenza stampa di Starmer

Nella conferenza stampa successiva al vertice, Starmer respinge l'idea che gli Stati Uniti siano ormai un "alleato inaffidabile", poiché afferma che sono stati un alleato affidabile per molti, molti decenni e continuano ad esserlo, e che i colloqui di oggi si sono basati sulla collaborazione tra l'Europa e gli Stati Uniti. I leader hanno concordato di nuovo molto presto per tenere il passo con queste azioni e continuare a lavorare per realizzare questo piano condiviso. Starmer ha dichiarato che i leader hanno concordato di continuare a fornire aiuti militari e di aumentare la pressione economica sulla Russia, e insisteranno affinché l'Ucraina sia presente al tavolo di qualsiasi colloquio di pace. Ha confermato i piani di formare “una coalizione di volenterosi” per far rispettare qualsiasi accordo di pace, con il Regno Unito pronto ad assumere un ruolo guida.

Quanto all'impegno diretto del Regno Unito, oltre al prestito da 2,2 miliardi di sterline annunciato ieri, Starmer aggiunge ora altri 1,6 miliardi di sterline in finanziamenti per le esportazioni del Regno Unito che consentiranno all'Ucraina "di acquistare più di 5.000 missili di difesa aerea, che saranno realizzati a Belfast, creando posti di lavoro nel nostro brillante settore della difesa". "Questo sarà fondamentale per proteggere le infrastrutture critiche ora e rafforzare l'Ucraina nel garantire la pace quando arriverà, perché dobbiamo imparare dagli errori del passato. Non possiamo accettare un accordo debole come quello di Minsk, che la Russia può violare con facilità", ha affermato.

Starmer ha affermato che "diversi Paesi" hanno dichiarato di essere disposti ad unirsi alla coalizione dei volenterosi, ma che spetta a loro annunciarlo. Afferma di accettare “la posizione di altri paesi che potrebbero non sentirsi intenzionati a contribuire in quel modo”, ma ritiene che sia necessario “andare avanti” e “dare un po’ di slancio” ai colloqui di pace. Inoltre, il premier britannico ha sostenuto che qualsiasi accordo finale “dovrà coinvolgere la Russia”, ma non dovrebbe dettare le garanzie che possono essere offerte all’Ucraina, data la storia delle violazioni russe in passato.

L'incontro Zelensky-Meloni

Il presidente Meloni ha incontrato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, dopo il colloquio bilaterale con Starmer. L'incontro è stato confermato da Palazzo Chigi tramite un comunicato ufficiale. Nel corso del faccia a faccia, è stato ribadito l'incondizionato sostegno dell'Italia all'Ucraina e al suo popolo, nonché l'impegno condiviso con gli alleati europei, occidentali e con gli Stati Uniti per perseguire una pace giusta e duratura. Un obiettivo che mira a garantire un futuro di sovranità, sicurezza e libertà per l'Ucraina.

Zelensky, dal canto suo, ha sottolineato l'importanza di sviluppare un piano d'azione comune per porre fine al conflitto con una pace stabile e giusta. Ha ribadito che solo il presidente russo, Vladimir Putin, ha interesse nel prolungare il conflitto, mentre il resto del mondo auspica una rapida conclusione della guerra. Per l'Ucraina, la pace deve essere sorretta da garanzie di sicurezza solide. Il presidente ucraino ha inoltre espresso gratitudine all'Italia per il suo continuo supporto, evidenziando il ruolo fondamentale della collaborazione con gli alleati europei e gli Stati Uniti per avvicinarsi a una pace duratura.

Il bilaterale Meloni-Starmer

Meloni ha sottolineato l'importanza di mantenere l’unità dell'Occidente, evitando che si generi divisione tra i Paesi alleati, e ha indicato il ruolo cruciale che Regno Unito e Italia possono giocare nel favorire la cooperazione tra le nazioni. Il premier italiano ha inoltre ricordato l’importanza della stretta collaborazione tra i due Paesi, evidenziando le preoccupazioni comuni e l’approccio simile riguardo a temi come economia e sicurezza. Starmer ha confermato l’importanza di tale collaborazione, ringraziando per l’ospitalità e ribadendo che le due nazioni affrontano insieme problematiche strategiche di rilevante importanza.

In merito ai temi bilaterali, Meloni ha espresso soddisfazione per i progressi compiuti, in particolare in ambito energetico, difesa e sicurezza, sottolineando la necessità di affrontare la migrazione di massa e il fenomeno dei trafficanti, per i quali è urgente adottare nuove strategie e strumenti. Il primo ministro italiano ha poi ribadito il suo impegno per una pace duratura e per il rafforzamento dell’unità euroatlantica, con particolare focus sul contrasto all'immigrazione irregolare, la sicurezza energetica e gli investimenti. Sul fronte della difesa, i due leader hanno confermato il loro supporto al Global Combat Air Programme (Gcap), un progetto di collaborazione tra Italia, Regno Unito e Giappone per lo sviluppo di un caccia di sesta generazione. Starmer, attraverso un post su X, ha riaffermato l’importanza della collaborazione tra i due Paesi, ricordando i progressi raggiunti nella lotta contro i trafficanti di migranti e nella protezione delle frontiere, e ha ribadito il sostegno di entrambi i Paesi all'Ucraina.

Tursk appoggia Meloni, Starmer sente i Baltici

Il premier polacco Donald Tusk ha espresso "sostegno" alla proposta della premier Giorgia Meloni di un vertice Usa-Ue per appianare le differenze dopo lo scontro allo Studio Ovale tra Trump e Zelensky. "Sostengo l'iniziativa del primo ministro Meloni di tenere un summit tra Europa e Stati Uniti. Oggi questo sembra davvero molto necessario ed è bene che sia stata Meloni a proporlo a Trump anche per i loro rapporti che sono molto buoni", ha affermato Tusk prima di salire sull'aereo che lo ha portato a Londra.

Prima del vertice, Starmer ha tenuto una videoconferenza con il presidente estone Alar Karis, la premier lettone Evika Siliņa e il presidente lituano Gitanas Nausėda, a poche ore dall’atteso vertice euroatlantico. L’incontro, tuttavia, si è svolto in un clima di tensione, poiché le tre repubbliche baltiche, note per la loro posizione intransigente nei confronti di Mosca e il sostegno incondizionato a Kiev, non sono state incluse nella riunione ufficiale.

Per smorzare le polemiche, Starmer ha cercato di rassicurarli, ribadendo – come riportato in una nota diffusa da Downing Street – il ruolo centrale di Estonia, Lettonia e Lituania come "partner chiave" del Regno Unito, non solo all'interno della NATO ma anche nella Joint Expeditionary Force.

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