"La Russia ha usato armi chimiche in Ucraina": la denuncia degli Usa

Gli Stati Uniti denunciano l'impiego di armi proibite da parte dell'Esercito russo: "Mosca ha usato un'arma chimica contro forze ucraine". L'accusa, grave, lascia spazio a dubbi sulla conduzione di una guerra che sembra quanto mai distante da una risoluzione.

"La Russia ha usato armi chimiche in Ucraina": la denuncia degli Usa
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Le truppe di Mosca hanno utilizzato un agente chimico classificabile come "arma" contro le forze ucraine, violando di conseguenza la Convenzione sulle armi chimiche. È quanto dichiara il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, che ha emesso nelle prime ore di oggi una nota dove si accusa la Russia di aver usato la Cloropicrina, un agente chimico impiegato nella Prima guerra mondiale come "lacrimogeno" che si è dimostrato altamente tossico se inalato per tempi prolungati e in una data concentrazione per litro.

Mentre la Russia diffondeva una risoluzione alle Nazioni Unite per invitare i paesi membri ad intraprendere urgenti azioni per "fermare il dispiegamento di armi nello spazio" e prevenire così “la minaccia o l’uso della forza" nello stesso, il Dipartimento di Stato statunitense, evidentemente coadiuvato da funzionari del Pentagono esperti in guerra chimica e batteriologica, ha riportato l'attenzione sulle modalità di conduzione dei conflitti sulla Terra; sottolineando in un comunicato come la Russia "utilizzi sostanze chimiche antisommossa" come "metodo di guerra in Ucraina". Ciò significherebbe aver violato nuovamente la Convenzione sulle armi chimiche (Cwc) ratificata nel 1993 ed entrata in vigore 1997.

La Russia, che ne è ovviamente firmataria, è già stata oggetto di denunce di violazioni nel corso del conflitto. Allo stesso tempo l'Esercito russo ha accusato le forze ucraine di impiegare armi e strategie analoghe.

L'agente incriminato, secondo quanto denunciato dagli americani, è la Cloropicrina, chimicamente tricloro-nitro-metano: un liquido incolore, dall'odore pungente che provoca la lacrimazione di quanti ne vengono sottoposti. Preparata facendo agire il cloruro di calce sull'acido picrico, la Cloropicrina viene utilizzata anche come insetticida fumigante, e, al pari di altri agenti chimici nocivi, ha trovato un impiego nella Prima Guerra Mondiale. Essa può "rivelarsi tossica se inalata per dieci minuti alla concentrazione di 2 mg per litro". Tale sostanza è elencata come "agente soffocante" nella lista della armi chimiche ed è perciò vietata dall'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opcw) con sede all'Aia, entità creata per implementare e monitorare il rispetto della Convenzione.

Secondo quanto riportato dalle forze ucraine, oltre alla cloropicrina le forze russe avrebbero utilizzato granate cariche con gas Cs e gas Cn per indurre i soldati ad uscire dalle trincee e posizioni fortificate esponendosi al fuoco nemico. Il Gas Cs è prevalentemente usato come gas lacrimogeno dalle forze dell'ordine per il controllo dell'ordine pubblico ed è un'arma non letale, benché il suo utilizzo in guerra lo porti ad essere considerato al pari di un'arma chimica.

"L'uso di tali sostanze chimiche non è un incidente isolato ed è probabilmente guidato dal desiderio delle

forze russe di rimuovere le forze ucraine dalle posizioni fortificate e ottenere vantaggi tattici sul campo di battaglia", afferma il Dipartimento di Stato americano nella nota che ora attende la risposta del Cremlino.

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