I punti chiave
Il Sudan è travolto dalla violenza ed è precipitato nel caos. Le ambasciate di numerosi Paesi hanno avviato le procedure per evacuare i rispettivi staff da Khartoum, mentre si lavora anche per mettere al sicuro i cittadini stranieri presenti nel Paese. La Farnesina ha annunciato per oggi, a mezzogiorno, una "finestra" per consentire la messa in salvo degli italiani. Intanto i combattimenti tra l'esercito fedele al presidente sudanese, il generale Abdel Fattah Durhan, e i miliziani delle Forze di Supporto rapido (Rsf), del generale Mohammed Degalo, sono sempre più intensi. Nelle ultime ore è stato attaccato un convoglio di cittadini francesi e uno di loro è rimasto ferito.
Fuga dal Sudan
La tensione è alle stelle e la situazione troppo pericolosa. Ecco perché in queste ultime ore sta andando in scena una vera e propria fuga di massa dal Sudan. L'Unità di crisi della Farnesina ha inviato un messaggio agli italiani intrappolati nella capitale sudanese dilaniata dai combattimenti fra esercito e paramilitari. "Cari connazionali, con il nostro Ministero della Difesa stiamo lavorando ad una finestra di opportunità per lasciare Khartoum via aerea, che potrebbe avere luogo nella giornata di oggi, domenica 23 aprile. Il punto di raccolta sarà entro le ore 12.00 presso la residenza dell'Ambasciatore d'Italia", si legge nel testo.
Il Dipartimento di Stato degli Usa ha invece fatto sapere che è stata completata, in sicurezza, l'evacuazione da Khartoum del personale dell'ambasciata americana e dei familiari. Le operazioni dell'ambasciata sono state quindi sospese provvisoriamente, ha confermato il segretario di Stato, Antony Blinken. "Sospendere le operazioni di una delle nostre sedi diplomatiche è sempre una decisione difficile, ma la sicurezza del nostro personale è la mia prima responsabilità", ha spiegato, denunciando i "gravi e crescenti rischi della sicurezza" posti dal conflitto fra le milizie dell'Rsf e le forze regolari sudanesi.
Meno di cento persone, fra cui vi sarebbero stati anche alcuni diplomatici di altri Paesi, sono state portate via da Khartoum all'alba di questa mattina, a bordo di tre elicotteri Chinook atterrati nei pressi dell'ambasciata.
Anche la Francia ha avviato una "operazione di evacuazione rapida" dei connazionali e del personale diplomatico, ha reso noto il ministro degli Esteri aggiungendo che sono coinvolti nell'operazione anche cittadini europei e di "Paesi partner alleati". Altri governi stanno facendo o faranno altrettanto da qui alle prossime ore.
I combattimenti proseguono
Le Rsf hanno puntato il dito contro l'esercito accusandolo di aver violato la tregua di 72 ore iniziata lo scorso venerdì per consentire, appunto, la fuga dal Sudan dei cittadini stranieri. "Le forze golpiste, sostenute da gruppi estremisti, hanno violato la tregua e hanno attaccato le Forze di supporto rapido nella zona di Kafouri con attacchi aerei. L'attacco ha preso di mira le case di cittadini innocenti, provocando decine di morti e feriti", hanno scritto su Facebook i paramilitari condannando il "comportamento sleale" degli avversari, definito incompatibile con l'impegno dichiarato per l'armistizio.
I due fronti, i noltre, si sono accusati a vicenda di aver attaccato un convoglio di cittadini francesi, affermando entrambi che un francese è rimasto ferito. Il ministero degli Esteri francese, che in precedenza aveva dichiarato che stava evacuando personale diplomatico e cittadini, non ha commentato la notizia.
Si sarebbe veriticato un altro episodio di
violenza nella capitale sudanese. Sky News Arabia ha fatto sapere che un dipendente dell'ambasciata egiziana a Khartoum è stato ferito a colpi d'arma da fuoco. La fuga dal Sudan prosegue tra mille preoccupazioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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