Espulso l'ambasciatore dell'Estonia in Russia. L'annuncio è arrivato direttamente dal ministero degli Esteri di Mosca, che ha collegato la sua decisione alla "totale russofobia" da parte del governo estone. La tempistica della notizia non può essere casuale. Nelle ultime ore, infatti, il piccolo Paese baltico aveva annunciato l'invio di un altro pacchetto di aiuti militari all'Ucraina per un valore di 113 milioni di euro, nonché della volontà di contribuire al sostegno militare di Kiev con l'1% del suo Pil.
La risposta di Mosca
È lecito supporre, unendo i punti, che la decisione del Cremlino possa essere una reazione alla posizione pro-Kiev assunta da Tallin, in particolare alla scelta estone di supportare ulteriormente il governo guidato da Volodymyr Zelensky. In ogni caso, la Russia ha deciso di degradare a "incaricato di affari" il livello dei rapporti diplomatici con l'Estonia e ne ha espuslo l'ambasciatore da Mosca.
In un comunicato, lo stesso Ministero degli Esteri russo ha precisato che l'ambasciatore estone dovrà lasciare il Paese entro il 7 febbraio e che le relazioni diplomatiche tra Russia ed Estonia saranno ridotte al livello di incaricati d'affari temporanei. Il dicastero ha convocato l'alto diplomatico estone e gli ha consegnato la "forte protesta" del governo per le azioni di Tallinn considerate "russofobe".
"La parte russa ha deciso di declassare il rappresentante diplomatico in Russia ed Estonia a incaricato d'affari", afferma la nota del dicastero. Stando a quanto spiegato dalla Federazione Russa, la decisione sarebbe la risposta alla radicale riduzione della composizione dell'ambasciata russa voluta da Tallinn. Per la Russia, "l'intera responsabilità per lo sviluppo della situazione ricade interamente sulla parte estone".
Cosa succede tra Russia ed Estonia
La nota diffusa dal Ministero russo non lascia spazio all'immaginazione. "La leadership estone - si legge -negli ultimi anni demolisce tutto il complesso delle relazioni con la Russia. La totale russofobia e la coltivazione dell'ostilità nei confronti del nostro Paese sono state elevate da Tallinn a rango di politica statale". Mosca ha quindi parlato di passi ostili: "Adesso l'Estonia ha compiuto un nuovo passo ostile riducendo radicalmente il numero dei diplomatici dell'ambasciata russa a Tallinn. Un passo che conferma la linea del disfacimento delle relazioni tra i nostri Paesi".
Come detto, alla base del deterioramento diplomatico tra i due Paesi potrebbe esserci ben altro, ovvero la strategia assunta dall'Estonia in merito alla questione ucraina. Il ministro degli Esteri dell'Estonia, Urmas Reinsalu, al suo arrivo al Consiglio Ue, ha spiegato che Tallinn contribuirà al sostegno militare dell'Ucraina con l'1% del suo Pil e ha invitato tutti gli altri governi a fare altrettanto perché "farebbe la differenza".
La posizione dell'Estonia
"Ci vogliono più armi all'Ucraina e spero che oggi saremo in grado di dare una forte spinta per essere in grado di mobilitare una nuova tranche di risorse per la European Peace Facility da 500 milioni di euro", ha dichiarato Reinsalu.
Kaja Kallas, premier estone, ha aggiunto che l'Estonia invierà un altro pacchetto di aiuti militari all'Ucraina per un valore, come anticipato, di 113 milioni di euro. Il pacchetto, ha evidenziato la Cnn, comprenderà decine di obici, oltre un centinaio di armi anticarro, attrezzature di supporto per l'artiglieria, lanciagranate e munizioni.
"Tutti i Paesi devono esaminare le loro scorte e garantire che le industrie siano in grado di produrre di più e più velocemente. La guerra della Russia contro l'Ucraina ha un prezzo: un prezzo che noi paghiamo in euro, ma che gli ucraini pagano con le loro vite", ha affermato Kallas.
Con
questo pacchetto di aiuti, l'assistenza militare complessiva dell'Estonia all'Ucraina salirà a 370 milioni di euro, e cioè pari a poco più dell'1% del prodotto interno lordo del Paese, ha precisato la premier.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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