Dopo 24 ore di dubbi e ipotesi, è arrivata la conferma ufficiale dagli Stati Uniti. Le forze israeliane hanno eliminato in un raid di precisione il vice comandante delle brigate al-Qassam e numero tre di Hamas Marwan Issa, ritenuto uno degli ideatori dei massacri del 7 ottobre. Il terrorista è stato colpito mentre si trovava nel suo nascondiglio nel campo profughi di Nuseirat, situato nella zona centrale della Striscia di Gaza.
“Israele ha compiuto progressi significativi contro Hamas: ha distrutto un numero significativo di battaglioni, ucciso migliaia di combattenti, compresi alcuni comandanti. Il numero tre di Hamas, Marwan Issa, è stato ucciso in un'operazione israeliana la scorsa settimana”, ha dichiarato il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan. “Il resto dei leader si nascondono, probabilmente nel profondo della rete di tunnel di Hamas, e la giustizia arriverà anche per loro. Li stiamo aiutando a garantirlo”. Parole, queste, che lasciano intendere come i servizi segreti americani stiano ancora cooperando con le loro controparti israeliane nella ricerca ed eliminazione dei quadri dirigenti di Hamas.
#BREAKING: US National Security Advisor Jake Sullivan confirms that Israeli strikes in Gaza liquidated Hamas's #3 Marwan Issa pic.twitter.com/0tDaN2DSg5
— Israel War Room (@IsraelWarRoom) March 18, 2024
Domenica 17 marzo, fonti palestinesi hanno affermato che Issa era stato ferito in un attacco aereo israeliano risalente a sei giorni prima e che “la sua sorte non è chiara”. Tra gli ufficiali dello Stato ebraico era già forte la convinzione che fosse morto, dato che dopo l’attacco al suo covo le comunicazioni tra gli altri ufficiali dell’organizzazione terroristica si erano interrotte per 72 ore. Una pratica, questa, usata spesso da Hamas in passato ogni volta che un suo esponente di rilievo era stato ucciso. Il Times of Israel, inoltre, ha sottolineato come il fatto che Tel Aviv fosse a conoscenza del nascondiglio del numero tre del gruppo islamico implicasse la presenza di un informatore di Israele nei ranghi più elevati della formazione palestinese. Benjamin Netanyahu non ha esitato a descrivere l’operazione come “un grande successo” per lo Stato ebraico.
La strategia della decapitazione utilizzata dalle Idf e dallo Shin Bet, dunque, continua a riscuotere successi e a mietere vittime tra i ranghi di Hamas. L’eliminazione dei quadri dirigenti dell’organizzazione è uno degli obiettivi che il gabinetto di guerra di Tel Aviv ritiene fondamentali per la totale eradicazione dei terroristi dalla Striscia.
Morto Marwan Issa, rimangono solo due priority targets: il comandante delle brigate al-Qassam Mohammed Deif, detto “il fantasma di Gaza”, e Yahya Sinwar, leader del gruppo islamista nella Striscia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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