"Più vicino che mai". L'annuncio di Biden: cosa può succedere ora tra Israele e Hamas

I due leader hanno concordato di rimanere in stretto coordinamento direttamente e tramite i loro team in questo momento critico dei negoziati

"Più vicino che mai". L'annuncio di Biden: cosa può succedere ora tra Israele e Hamas
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Ultima settimana al tavolo dello Studio Ovale per Joe Biden, alle prese con le telefonate di commiato ai suoi omologhi. Il presidente degli Stati Uniti ha avuto oggi una conversazione con l'emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani circa i negoziati in corso a Doha per un cessate il fuoco a Gaza e un accordo sulla liberazione degli ostaggi.

Un accordo è "sul punto" di essere finalizzato secondo Biden, che così si è espresso nel suo discorso conclusivo al Dipartimento di Stato. "Nella guerra tra Israele e Hamas, siamo sul punto di vedere una proposta che ho illustrato in dettaglio mesi fa finalmente concretizzarsi," ha detto Biden. "Stiamo spingendo con forza per concludere questo accordo - ha assicurato il presidente - L'accordo che abbiamo strutturato libererebbe gli ostaggi, fermerebbe i combattimenti, garantirebbe la sicurezza di Israele e ci consentirebbe di aumentare significativamente l'assistenza umanitaria ai palestinesi che hanno sofferto terribilmente in questa guerra iniziata da Hamas. Hanno passato l'inferno".

Un coordimento che proseguirà

I due leader hanno ribadito come il punto di partenza debba essere l'accordo del 27 maggio 2024, descritto dal Presidente l'anno scorso e approvato all'unanimità dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Il Presidente ha ringraziato l'Emiro per la sua leadership e ha elogiato il ruolo di mediazione del Primo Ministro Mohammed bin Abdulrahman Al Thani durante tutto il processo. Entrambi i leader hanno sottolineato l'urgente necessità di un accordo da attuare per restituire gli ostaggi alle loro famiglie e portare immediato sollievo alla popolazione di Gaza attraverso un'ondata di nuovi aiuti umanitari richiesta espressamente nell'accordo. Entrambi i leader hanno concordato di rimanere in stretto coordinamento direttamente e tramite i loro team in questo momento critico dei negoziati.

Il piano Biden ancora in ballo

Quello che ormai ha preso il nome di "piano Biden", era frazionato in tre fasi. La prima, prevede un cessate-il-fuoco di sei settimane durante le quali le forze israeliane si ritireranno dai centri abitati di Gaza. Gli ostaggi israeliani, compresi anziani e donne, detenuti a Gaza verrebbero scambiati con centinaia di prigionieri palestinesi. I civili palestinesi torneranno a Gaza, inclusa la parte settentrionale di Gaza. In questa fase, 600 camion dovrebbero portare aiuti umanitari a Gaza ogni giorno. Questa road map è rimbalzata più volte, tra rifiuti e temporeggiamenti sebbene incontrasse il favore, in alcuni punti, di entrambe le parti.

Un segno di progresso nei colloqui in corso a Doha: l'ufficio di Benjamin Netanyahu ha riferito sabato che David Barnea, il direttore dell'agenzia di intelligence estera del Mossad, si sarebbe recato in Qatar. Non è stato immediatamente chiaro quando Barnea sia partito per l'ultimo round di colloqui indiretti tra Israele e il gruppo militante di Hamas. Tuttavia, la sua presenza significa che funzionari israeliani di alto livello che avrebbero dovuto firmare qualsiasi accordo sono ora coinvolti.

Consegnata la bozza finale

Questa mattina, i mediatori hanno consegnato a Israele e Hamas la bozza finale di un accordo per porre fine alla guerra a Gaza, dopo una "svolta" a mezzanotte nei colloqui a cui hanno partecipato gli inviati di Biden e Trump. Il testo per il cessate-il-fuoco e il rilascio degli ostaggi è stato presentato dal Qatar a entrambe le parti durante i colloqui a Doha. Steve Witkoff, che diventerà l'inviato degli Stati Uniti quando Trump tornerà alla presidenza degli Stati Uniti la prossima settimana, ha partecipato ai colloqui. Una fonte statunitense ha riferito che anche l'inviato dell'amministrazione Biden uscente, Brett McGurk, era lì. "Le prossime 24 ore saranno cruciali per raggiungere l'accordo", ha affermato il funzionario, definendo la bozza il risultato di una svolta raggiunta nelle prime ore di lunedì. L'emiro regnante del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad al-Thani, ha ricevuto una delegazione di Hamas guidata dall'alto funzionario Khalil al-Hayya per discutere i colloqui di cessate il fuoco, ha affermato l'ufficio dell'Emiro.

Da più parti da fonti israeliane è filtrata la notizia che il ruolo decisivo per le sorti dell'accodo è nelle mani di Mohammed Sinwar, fratello minore di Yahya. Mohammed Sinwar secondo il Wall Street Journal è ora al comando di Hamas e sta lavorando per riorganizzare il gruppo reclutando nuovi combattenti. "Tutto ora dipende da Mohammed Sinwar", ha detto una fonte israeliana all'emittente Kan.

Una versione che pare concorde con quanto riferito dal giornalista di Axios Barak Ravid, che ha sintetizzato così la situazione: una risposta di Hamas è attesa nelle prossime 24 ore e secondo una fonte israeliana la persona che prenderà la decisione per Hamas è Mohammed Sinwar.

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