
Per la prima volta dall’inizio del conflitto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ufficialmente ammesso la presenza delle forze armate di Kiev nella regione russa di Belgorod. Le truppe ucraine rimangono in alcune parti della vicina regione russa di Kursk otto mesi dopo l'incursione transfrontaliera, sebbene le forze russe abbiano riconquistato gran parte del territorio perduto.E proprio oggi il ministero della Difesa russo ha dichiarato che le sue truppe hanno preso il controllo della cittadina di Guyevo, proprio nel Kursk.
Il discorso serale di Zelensky
L’annuncio è arrivato nel suo tradizionale discorso serale, durante il quale il leader ucraino ha illustrato l’attuale situazione militare ai confini nord-orientali del Paese. “Il nostro obiettivo centrale, come sempre, è proteggere al massimo il territorio nazionale e le comunità che vivono nelle aree di confine”, ha dichiarato Zelensky, sottolineando il lavoro svolto dalle truppe ucraine lungo tutta la linea di contatto, inclusa la cosiddetta "zona grigia" e le aree direttamente oltreconfine, in territorio russo. In seguito ha fatto riferimento alle operazioni condotte nella zona dal 225° reggimento d'assalto ucraino e si è congratulato con l'unità per le sue prestazioni.
Secondo quanto riferito anche dal Kyiv Independent, Zelensky ha ricevuto un rapporto dettagliato dal comandante in capo Oleksandr Syrskyi, che ha confermato l'attività militare ucraina sia nell'oblast di Belgorod che in quello di Kursk, entrambi situati oltre il confine russo. "Stiamo portando avanti operazioni attive nelle aree di frontiera in territorio nemico – ha dichiarato il presidente – ed è una mossa del tutto legittima. La guerra deve tornare da dove è iniziata".
Difendere Sumy e Kharkiv
Zelensky ha inoltre sottolineato come le operazioni nella regione di Kursk abbiano contribuito ad alleggerire la pressione russa su altri settori del fronte, in particolare nell’area di Donetsk. “È essenziale continuare a colpire la logistica e le infrastrutture militari utilizzate dagli occupanti. Ogni mezzo distrutto è un passo avanti nella difesa della nostra terra”, ha aggiunto. Infine, il presidente ucraino ha ribadito che gli obiettivi strategici di Kiev non cambiano: proteggere le comunità locali nelle regioni di Sumy e Kharkiv e respingere le forze russe dai territori occupati. Zelensky ha infine sottolineato l'importanza strategica di continuare a colpire le infrastrutture belliche russe: “È fondamentale distruggere mezzi, attrezzature e le reti logistiche che alimentano l’aggressione sul fronte. Solo così possiamo indebolire l’occupante e difendere con efficacia le nostre posizioni”. La missione resta, dunque, invariata.
Dichiarazioni ufficiali e fonti sul campo
Nelle ultime ore si era infittito il confronto tra dichiarazioni ufficiali e fonti sul campo. Lo scorso mese, il presidente ucraino aveva fatto un velato riferimento ad “alcune misure” adottate dall’esercito di Kiev in territorio russo, in un’area “appena a sud della regione di Kursk”, lasciando intendere un coinvolgimento diretto nella vicina oblast di Belgorod. Una conferma indiretta che è sembrata trovare riscontro nei resoconti di diversi blogger militari russi, i quali hanno documentato scontri armati proprio nella regione di Belgorod, dove si sarebbero verificate battaglie tra reparti russi e unità ucraine.
Nel frattempo, domenica le autorità di Mosca hanno annunciato la conquista del villaggio di Basivka, situato nell’oblast di Sumy, nell’Ucraina nord-orientale, proprio di fronte alla regione russa di Kursk. Secondo il Cremlino, le truppe russe starebbero conducendo operazioni offensive anche in altri insediamenti limitrofi.
Da Kiev, però, era arrivata una pronta smentita. Ieri, infatti, un portavoce delle forze armate ucraine aveva dichiarato che Basivka non era caduta nelle mani nemiche, rimanendo sotto controllo ucraino, ridimensionando così la portata dell’avanzata russa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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