Zelensky vola da Macron che promette 2 miliardi di aiuti: "Mosca vuol continuare la guerra"

Zelensky arriva a Parigi e il suo entourage auspica per domani passi avanti su due questioni: truppe "boots on the ground" in Ucraina. E Rutte avverte: "Nessuna alternativa a ombrello americano"

Zelensky vola da Macron che promette 2 miliardi di aiuti: "Mosca vuol continuare la guerra"
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Il presidente ucraino è giunto a Parigi in vista dell'incontro di questa sera con il presidente Emmanuel Macron. Sul tavolo, il vertice di domani della "coalizione dei volenterosi", che riunisce i Paesi impegnati a sostenere il futuro e l'integrità di Kiev dopo la conclusione del conflitto.

L'annuncio di Macron: altri 2 miliardi di euro di sostegno militare all'Ucraina

Macron ha iniziato a parlare insieme al presidente Zelensky, annunciando il "messaggio di amicizia e sostegno" a Kiev e che "siamo e resteremo al fianco dell'Ucraina". Il capo dello Stato ha proseguito: "Siamo entrati in una nuova era e l'aggressività della Russia non solo costituisce una sfida all'ordine globale e alla stabilità del mondo, ma ha anche un impatto molto diretto sulla nostra sicurezza in Europa". Macron ha poi ribadito che a Jeddah l'Ucraina ha accettato il suo accordo per un cessate-il-fuoco di trenta giorni senza precondizioni: ora Parigi si aspetta lo stesso dalla Russia. Ma l'annuncio più gravido di conseguenze è quello per cui la Francia fornirà altri due miliardi di euro di sostegno militare all'Ucraina.

Secondo Zelensky, molto va ancora fatto. P0ur ringraziando la sortita di Macron ha ribadito che "le sanzioni contro la Russia devono restare in vigore e rafforzarsi finché durerà l'occupazione russa". "A Mosca non comprendiamo nessun altro linguaggio se non quello della forza, questo è un dato di fatto", ha affermato, promuovendo di conseguenza una "diplomazia basata sulla forza". Quanto all'ipotesi dell'invio di soldati stranieri in Ucraina: "le questioni concrete (...) potrebbero essere risolte domani, o almeno discusse ".

Le forniture e la co-produzione Parigi-Kiev

"Dobbiamo continuare a sostenere immediatamente l'Ucraina, è necessario continuare la resistenza", ha proseguito Macron che sciorina le nuove forniture a Kiev: con missili anticarro Milan, mezzi di difesa aerea come i missili Mica che equipaggiano i Mirage che sono stati consegnati o anche i missili terra-aria Mistral. Per tenere la linea, le forze ucraine riceveranno anche veicoli blindati VAB, carri armati AMX 10 RC e una grande quantità di munizioni, alcune delle quali saranno azionate a distanza o droni. Un supporto che sarà anche integrato dalla produzione in Ucraina, grazie alle partnership stabilite con le aziende di difesa francesi. Dalla Giamaica, dove si trova per impegni istituzionali, il segretario di Stato Usa Marco Rubio ha dichiarato che gli Stati Uniti esamineranno le richieste della Russia in cambio di accordi con l'Ucraina e ha avvertito che un accordo di pace richiederà tempo. "Non sarà semplice. Ci vorrà del tempo, ma almeno siamo su quella strada e stiamo parlando di queste cose".

Kiev: "Non servono peacekeeper, ma soldati per combattere"

Tuttavia, da Kiev, la fine della guerra in Ucraina è questione da peacekeeper, almeno secondo un alto collaboratore di Zelensky intervistato dall'Afp. A suo dire, l'Ucraina avrebbe bisogno di un contributo "serio" dall'Europa con truppe pronte a combattere, e non di forze di pace, dopo la fine delle ostilità con la Russia. "Non abbiamo bisogno di una semplice presenza per dimostrare che l'Europa è presente", ha detto Igor Zhovkva, alto negoziatore ucraino, prima del vertice a Parigi. "Non è la quantità che conta... è anche la loro prontezza a combattere, la loro prontezza a difendersi, la loro prontezza a essere equipaggiati e la loro prontezza a capire che l'Ucraina è una parte inevitabile della sicurezza europea", ha detto.

Gli fa eco, in un certo qual modo, Vadym Halaychuk, membro del partito Servitore del popolo del presidente Volodymyr Zelensky e vice presidente della commissione del Parlamento ucraino per l'Integrazione nell'Ue. Quest'ultimo crede fortemente nei "volenterosi" auspicando un'intesa sull'invio di truppe di terra in Ucraina e su "soluzioni forti" per la difesa antiaerea, insistendo sulla necessità di fermare il "terrorismo" russo sotto forma di attacchi aerei che prendono di mira le città ucraine.

Rutte: "Ombrello nucleare Usa indispensabile"

Eppure, la Nato non è ancora convinta di questo ipotetico passaggio di consegne all'Europa disunita. "Rispetto molto la deterrenza nucleare francese e anche quella britannica" ma "non ci sono alternative all'ombrello nucleare che gli Stati Uniti ci stanno fornendo. Quando si guarda alla quantità di testate nucleari puntate contro di noi dalla Russia e sempre più, tra l'altro, dalla Cina, che arriverà a 1000 testate entro il 2030, l'unica deterrenza nucleare credibile e ultimo garante della nostra libertà sono gli Stati Uniti d'America", ripete convinto il segretario generale della Nato, Mark Rutte.

Quest'ultimo ha invitato i suoi interlocutori, nonchè i detrattori dei rapporti Usa-Europa, a rivedere le immagini degli ultimi incontri delle burocrazie europee con Donald Trump: in tutte queste visite, gli Stati Uniti avrebbero chiarito il loro impegno totale nei confronti della Nato e dell'Articolo 5.

Secondo il neosegretario dell'Alleanza, le sfide attuali sarebbero troppo elevate per poter far da soli: impensabile, dunque, il disaccoppiamento da Washington. "Quando si tratta di mantenere l'Europa e il Nord America al sicuro, non c'è alternativa alla Nato", ha tuonato.

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