Guida sempre ubriaco: patente ritirata 8 volte

Dopo il settimo provvedimento l'uomo ha ottenuto il documento a Praga. Tornato in Italia, si è fatto beccare di nuovo. E' record per un altoatesino di 51 anni

Tra le malelingue girava voce che Ernest la patente di guida non l’avesse presa all’autoscuola, ma direttamente in enoteca. Due i grandi amori di questo cinquantunenne altoatesino dalle gote rubizze: le auto e il vino. Passioni entrambe legittime, a patto però che non siano vissute contemporaneamente.

Ma ad Ernest questa «separazione» non è mai andata a genio con la conseguenza che, nell’ultimo decennio, gli è stata ritirata la patente ben sette volte. Sul verbale di sequestro, sempre la stessa motivazione: «Guida in stato di ubriachezza». Insomma Ernest, prima andava giù col rosso (della cantina) poi andava giù con l’acceleratore ignorando il rosso (del semaforo). Con la conseguenza di sommare in breve tempo una caterva di incidenti più o meno gravi sempre riconducibili allo stato di ebbrezza del conducente. Che era immancabilmente lui: Ernest. Il quale, dopo ogni ritiro di patente, giurava che «da quel momento in poi» avrebbe fatto il bravo: prima di mettersi al volante, niente alcolici. Ma sull’entità di quel «prima» Ernest e forze dell’ordine hanno continuato a non intendersi. L’altoatesino (prontamente ribattezzato «alticcioatesino») ci ricascava ogni volta: uno, due, tre bicchieri e poi l’inevitabile schianto. Per fortuna mai nulla di grave. Ma neanche di così lieve da evitare il solito rituale del ritiro del «documento di guida».

Fino alle settima volta, quando i carabinieri gli hanno comunicato ufficialmente: «Lei da ora in poi non potrà mai più guidare un’automobile». Ma Ernest non si rassegna a essere definitivamente cancellato dalla circolazione stradale. Così dalla Val Gardena decide di trasferirsi nella Repubblica Ceca, dove fissa la nuova residenza: «Addio Italia, io la patente adesso me la farò rilasciare dalla Motorizzazione Civile di Praga». Detto, fatto. Ernest, con tanto di bolli e timbri, conquista il nuovo documento che lo restituisce al mondo degli automobilisti doc. Un avvenimento che merita un brindisi. Anche più di uno. E così tra un cin cin e un prosit, Ernest si sbronza per l’ennesima volta. Ma cosa vuoi che sia, pensa il cinquantunenne. Che, in men che non si dica, è già in auto.

Destinazione: Ortisei. Appena i carabinieri lo vedono, lo riconoscono. E, soprattutto, riconoscono il suo alito. Ernest, anche questa volta, è pieno di alcol. Sono da poco passate le dieci di mattina: un’ora in cui, di solito, si fa il pieno di caffè e cappuccino. Bevande da smidollati alle quali Ernest preferisce roba da duri ad altissima gradazione.

Ai carabinieri non resta che ritirargli, per l’ottava volta, la patente mandando una «segnalazione urgente» alle autorità ceche.

Ernest prima abbozza, poi tenta l’ultima carta: scrive all’Ufficio Mobilità di Praga dicendo di aver smarrito la patente e chiede l’«immediato invio di un duplicato». Tutto inutile. Ernest è diventato ormai un pericolo autostradale di fama internazionale. Ultima beffa: Ernest dovrà pagare in Italia una multa da 5mila euro. Meglio berci su...

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