Haiti, il paese più povero del continente americano

Haiti, il paese più povero del continente americano

Port-au-Prince - Una popolazione tormentata dalla disoccupazione e da un'economia tra le meno sviluppate del pianeta; uno Stato segnato da golpisti e dittatori; un'isola spesso bersaglio di enormi calamità naturali. Sembra che il terzo millennio si sia accanito contro il Paese caraibico di Haiti, il più povero delle Americhe. Che, ieri sera, ha subito l'ultima, drammatica catastrofe: un terremoto di magnitudo 7.0 che ha devastato buona parte della capitale, Port-au-Prince.

Con un reddito pro-capite di appena 1300 dollari l'anno, Haiti si pone al 203/o posto tra i 229 Paesi del mondo. Mentre l'Indice dello sviluppo umano lo colloca alla 149/a posizione su 183 Stati presi in esame. Del resto, i dati parlano chiaro: la disoccupazione coinvolge il 60% dei circa 9 milioni di haitiani, dei quali solo il 3,4% ha speranza di superare i 64 anni di vita. Gran parte della popolazione vive con meno di 2 dollari al giorno. Mentre il tasso di alfabetizzazione non supera il 45%. Un Paese segnato dalle ristrettezze economiche, quindi. Da un alto deficit con l'estero, da una bilancia commerciale costantemente in passivo. Nonostante le esportazioni di caffé, zucchero, mango e banane, prodotti tipici di Haiti, che occupa insieme a Santo Domingo l'isola Hispaniola, la più grande del Mar dei Caraibi. E, ad aggravare la situazione ci hanno pensato le calamità naturali. Come l'uragano Jeanne, che nell'ottobre 2004 ha causato oltre 3 mila morti in un Paese appena uscito dalla rivoluzione popolare contro il presidente Jean-Bertrand Aristide. Eppure, la storia non recente del Paese è ben più gloriosa.

Haiti è stato il primo territorio latino americano ad ottenere l'indipendenza, dalla Francia, il 1 gennaio 1804. Ed è stata la prima repubblica 'nera' (il 95% della popolazione è di colore) ha conquistare l'autonomia, ottenuta, in parte, da una violenta rivolta degli schiavi. Premesse promettenti, a cui però hanno fatto seguito decenni di instabilità, di colpi di stato, di occupazione straniera, ufficiale o ufficiosa. Tra i più famosi dittatori haitiani un posto d'onore spetta a Francois Duvalier, detto Papa Doc, che governò il Paese nel terrore dal 1957 fino alla sua morte, avvenuta nel 1971. Negli stessi anni in cui, a 80 chilometri di distanza la rivoluzione castrista a Cuba contribuiva a fare della regione caraibica un grosso grattacapo per la politica estera statunitense.

Oggi il Paese è retto

da René Preval, già capo di Stato dal 1996 al 2001, quando fu il primo presidente a lasciare il potere "spontaneamente", alla fine del suo mandato. Ma il terremoto di ieri sera non ha risparmiato neanche il suo palazzo.

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