«Ancora gli investigatori non sanno con certezza assoluta se luomo catturato sia responsabile anche dello stupro di mia figlia. Se però, dopo la comparazione del Dna, risulterà che è proprio lui quella bestia che ha assalito la mia Laura lo scorso 5 novembre nel garage sotto la nostra abitazione, sono contenta che lo abbiano catturato. Troppe ragazze vivevano ormai terrorizzate in questa zona, troppi genitori passavano le serate in ansia attendendo il rientro a casa delle figlie. E anche noi cominciavamo a perdere fiducia nella giustizia. La cattura di questo extracomunitario è un segnale importante per tanta gente».
La madre di Laura - la 31enne di origini pugliesi che, lo scorso 5 novembre, è stata la prima vittima del cosiddetto stupratore seriale - ha la voce tirata di chi è in procinto di tirare finalmente un sospiro di sollievo. È stata proprio sua figlia la prima a raccontare agli investigatori, i carabinieri della compagnia Duomo, di quel giovane di colore che laveva assalita parlando un italiano con un forte accento francese.
I genitori in questi mesi hanno protetta la ragazza. Comè normale che accada in una famiglia quando a un componente succede qualcosa di così brutto.
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