Il fatto che Cupertino metta i propri clienti in condizione di riparare da sé iPhone e Mac è una rivoluzione concettuale. Storicamente Apple ha sempre cercato di avere l’esclusiva sulle riparazioni dei propri prodotti, indirizzando i clienti verso i negozi o i centri Apple autorizzati. In Italia, tuttavia, ognuno può fare da solo grazie al programma Apple Self Service Repair.
Ora, complice la nascita di centri di assistenza terzi (non tutti autorizzati ma comunque competenti) e i dettami Ue secondo i quali il diritto alla riparazione deve essere inalienabile anche per dare vita più lunga ai dispositivi, Apple sta lasciando nelle mani dei propri clienti la possibilità di sostituire le parti danneggiate dei dispositivi con la Mela, così come del resto – e sempre per volontà di Bruxelles - cambierà i cavi di alimentazione dei suoi prodotti.
Apple Self Service Repair
Il servizio è gestito da un sito terzo autorizzato da Apple sul quale è possibile acquistare parti di ricambio originali, testate da Cupertino prima di essere messe in vendita. Allo stesso modo il cliente finale può acquistare o noleggiare i kit di strumenti utili per riparare il proprio dispositivo. Il noleggio ha un costo di 59,50 euro spese di spedizione incluse.
In linea teorica è sufficiente acquistare il pezzo di ricambio, per esempio una batteria, un display o una scheda audio e noleggiare il kit di strumenti adatto al dispositivo in uso. Occorre ovviamente essere in grado di effettuare le riparazioni da sé, cosa non impossibile ma neppure sempre facile.
Apple Self Service Repair è disponibile per il momento in Italia, Belgio, Francia, Germania, Polonia, Regno Unito, Spagna e Svizzera.
Prima di usare Apple Self Service Repair
I pezzi di ricambio sono attualmente disponibili soltanto per gli iPhone 12 e seguenti e per MacBook Air M1 e seguenti, di fatto i notebook con a bordo i chip di Apple.
Chi vuole cimentarsi con una riparazione ha a disposizione i manuali tecnici (qui quelli per iPhone e qui quelli per Mac) e, per orientarsi tra gli oltre 200 pezzi di ricambio disponibili, deve dotarsi del codice seriale del dispositivo (Apple fornisce le istruzioni per identificarlo). Le parti di ricambio vengono testate prima di essere inviate, così come viene controllato lo stato di ognuno degli attrezzi dei kit i quali, se non restituiti, vengono fatturati successivamente al cliente.
La restituzione delle parti sostituite
Rimane facoltativa ma, per incentivarla, limitatamente ad alcuni pezzi di ricambio, Apple concede un credito ai clienti. L’obiettivo è quello o di riciclare componenti secondo i canoni oppure ricondizionarli e quindi rimetterli nel ciclo di usabilità e ridurre così la quantità di rifiuti.
Jeff William, Chief operation officer di Apple, ha sottolineato che Cupertino vuole che i propri prodotti abbiano un cliclo di vita più lungo possibile e questo lascia presagire che il programma Apple Self Service Repair verrà esteso ad altri prodotti con il passare del tempo, anche se è poco probabile che Apple Self Service Repair possa coprire l'intera gamma di Apple.
Rendere le riparazioni sicure e accessibili a tutti fa parte della politica di assistenza di cui Cupertino si vanta da sempre, distribuendo i centri di assistenza affinché siano raggiungibili dai propri clienti in 30 minuti. Questo, però, non è più sufficiente, occorre mettere in condizione i clienti di intervenire in prima persona.
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