«Hello Kitty», baby felina neoreginetta del musical

Nemmeno l’azienda giapponese Sanrio, trentacinque anni fa, quando inventò il brand «Hello Kitty», avrebbe mai immaginato che quella mini-geisha zoomorfa dal testone da gattina, icona di buoni sentimenti e messaggi positivi come la purezza, l’armonia, la gentilezza, la semplicità, da marchio per teenager sarebbe diventata un modello di stile, un fenomeno pop, una gigantesca macchina produttiva che frutta milioni di dollari l’anno. Tantomeno avrebbe potuto prevedere che nel 2010, un Paese occidentale lontanissimo geograficamente e per cultura come l’Italia, attorno al celebre logo giapponese, cucito sulle borse, drappeggiato nei vestiti, impresso su telefonini, divani, frigoriferi, sulle carte di credito e sull’insegna degli hotel, avrebbe costruito un musical. Ma a volte la realtà - soprattutto quando si ha a che fare con il più romantico e fiabesco dei prodotti commerciali - supera la fantasia. E oggi, a puntare sulla baby-felina, forse meno ingenua di quanto la sua immagine color pastello vorrebbe far intendere, è la regina dei family show all’italiana: la casa di produzioni «Poltronissima» di Daniele Luppino, la stessa che ha «inventato», ed esportato nel mondo, i musical delle Winxs, del Mondo di Patty e di Scooby Doo.
«Non è stato facile portare in teatro Hello Kitty – ammette Luppino -. Mentre le Winx avevano già una storia e personaggi ben caratterizzati, in questo caso esistevano solo fumetti datati. Così abbiamo raccontato quello che Hello Kitty rappresenta nel mondo, attraverso le mode, i costumi, le aspirazioni di chi segue un modello che non è soltanto un logo, ma un modo d’essere e di interpretare la vita». Il risultato? Uno show senza precedenti, con sontuose scenografie, sistemi multimediali, musiche che spaziano dal pop al rock alla disco-dance, e venticinque artisti, tra attori e ballerini, selezionati durante le audizioni di Londra, Milano e Parigi. Un progetto completamente «made in Italy» costato oltre tre milioni di euro, che il 9 febbraio debutterà in prima mondiale al Teatro Nuovo di Milano (tel. 02-794026, fino al 28 febbraio) per proseguire nelle maggiori città del mondo, con tappe in Olanda, Francia, Germania, Russia e Inghilterra. «Saremo la prima compagnia italiana – spiega il regista Toto Vivinetto – a debuttare a Londra, la patria europea del musical. Abbiamo convinto gli operatori spiegando il nostro progetto artistico: un family show costruito fotografando il popolo di Hello Kitty, un target trasversale, non ascrivibile alle sole adolescenti». La trama ha tutte le caratteristiche di una favola moderna. Tre ragazze, ognuna con una passione rimasta a lungo nel cassetto (il canto, il ballo, la moda), si ritrovano catapultate nel magico mondo di Hello Kitty, popolato da personaggi bizzarri al confine tra realtà e fantasia. Lo scopo è incontrare l'eroina di tutte le teenager, la gattina dal fiocco rosso e gli occhi a mandorla, che alla fine si materializzerà davanti ai loro occhi, parlerà e ballerà. Il viaggio diventa così un percorso di crescita verso una nuova consapevolezza: la scoperta che la realtà è importante tanto quanto la fantasia, e che vanno alimentate entrambe per realizzare le proprie aspirazioni.

Sulla scena le Kitty Girls saranno interpretate da Marina Maniglio, barese di 19 anni, che ha partecipato al talent show di Lorella Cuccarini su Sky; l’ex Winx Selene Scarpolini, 21 anni di Varese; e Tania Tuccinardi, 23 anni, di Fondi (Latina) che ha debuttato nello spettacolo di Cocciante «Romeo e Giulietta».

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