«Ho lavorato a Milano, ma mi mancava la mia città»

(...) sicuramente le soddisfazioni del lavoro ma anche le difficoltà nei trasferimenti (la tratta Genova-Milano era veramente un incubo). Sembrava che Genova volesse a tutti costi portarmi ad abbandonare la scelta di continuare a tenere la famiglia a Genova (nel frattempo mi ero sposato ed era nata la mia prima figlia). Nei viaggi in treno mi sono chiesto cosa ci porta ad essere così attaccati alla nostra città. Non penso sia una questione di «saudade tipo brasileiro», né una nostalgia verso un sistema di vita da città «parastatale» o verso il clima temperato delle nostre coste. Penso che sia la volontà di non darla vinta a questo sentimento da «maniman» così ben espresso dal tipico mugugno genovese.
Tutto questo nella consapevolezza che con un Terzo Valico e una politica attenta allo sviluppo del settore produttivo (sia industria che commercio e cultura) Genova può veramente tornare la Superba. Certo per arrivare a questo è vitale un cambiamento di mentalità sia a livello Istituzionale che a livello popolare.

La soluzione per il rilancio è proprio quella di sapere voltare pagina dando il via alla stagione delle scelte rivoluzionarie tipo quella di volere provare a «stare nel mondo» e non a vivere a «rimorchio» della locomotiva di turno.

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